Adesso che ritardo chiedi all’alba

Disturbo arreca quel vocìo di notte
quando tu credi d’essere del sonno.

È l’ultima città ch’ancor non dorme,
meteore di carne parcheggiate
solo ad un metro dal Casino Royal,
sul marciapiede che si fa teatro.

T’affacci sul terrazzo della luna
e questa volta gli occhi vanno giù,
canotte bianche a scoprir tatuaggi,
vuoti di birra in bilico sui bordi.

Ritorni a letto quasi barcollando
sperando ancora nell’accesso ai sogni
ma sogno nel frattempo é l’incontro
con i vent’anni che non van dispersi,

con l’afa d’oltre mezzanotte al Sud,
fette d’anguria enormi tra le mani,
il blu del mar ch’aspetti di vedere
assieme a labbra a colorar mattini.

E quindi del dormir poco t’importa
adesso che ritardo chiedi all’alba.

Aurelio Zucchi

Parole

come meteore irrompono nel cielo
tolgono la luce, l’aria
in un cratere profondo nascondono
la luce dove nulla più si scorge
solo il buio della disperazione
nullità assoluta del pensiero
il boato è stato l’ultimo suono
percepito poi il nulla
rimane solo il pensiero
e la certezza
che l’anima
nessuno può rubarla
e questa consola la solitudine

Gianna Faraon

Published in: on agosto 30, 2010 at 07:09  Comments (2)  
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