Disturbo arreca quel vocìo di notte
quando tu credi d’essere del sonno.
È l’ultima città ch’ancor non dorme,
meteore di carne parcheggiate
solo ad un metro dal Casino Royal,
sul marciapiede che si fa teatro.
T’affacci sul terrazzo della luna
e questa volta gli occhi vanno giù,
canotte bianche a scoprir tatuaggi,
vuoti di birra in bilico sui bordi.
Ritorni a letto quasi barcollando
sperando ancora nell’accesso ai sogni
ma sogno nel frattempo é l’incontro
con i vent’anni che non van dispersi,
con l’afa d’oltre mezzanotte al Sud,
fette d’anguria enormi tra le mani,
il blu del mar ch’aspetti di vedere
assieme a labbra a colorar mattini.
E quindi del dormir poco t’importa
adesso che ritardo chiedi all’alba.