Auguri!

(Per i nostri dieci anni)

Tremilaseicentocinquanta

giorni col sole

con te accanto

risvegli felici

abbracci d’amore

notti d’incanto

e sogni dipinti col cuore.

Si direbbero tanti

così caldi e sinceri

me li ricordo tutti

uno per uno

perché bellissimi e veri

Eppure se chiudo gli occhi…

sembrano cominciati solo ieri.

 

Sandro Orlandi

Published in: on febbraio 16, 2017 at 07:22  Comments (4)  

L’arte poetica

ART POÉTIQUE

De la musique avant toute chose,
Et pour cela préfère l’Impair
Plus vague et plus soluble dans l’air,
Sans rien en lui qui pèse ou qui pose.

Il faut aussi que tu n’ailles point
Choisir tes mots sans quelque méprise
Rien de plus cher que la chanson grise
Où l’Indécis au Précis se joint.

C’est des beaux yeux derrière des voiles
C’est le grand jour tremblant de midi,
C’est par un ciel d’automne attiédi
Le bleu fouillis des claires étoiles!

Car nous voulons la Nuance encor,
Pas la Couleur, rien que la nuance!
Oh! la nuance seule fiance
Le rêve au rêve et la flûte au cor !

Fuis du plus loin la Pointe assassine,
L’Esprit cruel et le Rire impur,
Qui font pleurer les yeux de l’Azur
Et tout cet ail de basse cuisine !

Prends l’éloquence et tords-lui son cou !
Tu feras bien, en train d’énergie,
De rendre un peu la Rime assagie.
Si l’on n’y veille, elle ira jusqu’où ?

Ô qui dira les torts de la Rime ?
Quel enfant sourd ou quel nègre fou
Nous a forgé ce bijou d’un sou
Qui sonne creux et faux sous la lime ?

De la musique encore et toujours !
Que ton vers soit la chose envolée
Qu’on sent qui fuit d’une âme en allée
Vers d’autres cieux à d’autres amours.

Que ton vers soit la bonne aventure
Eparse au vent crispé du matin
Qui va fleurant la menthe et le thym…
Et tout le reste est littérature.

§

La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
niente in lui di maestoso e greve.
Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
dove all’esatto si unisce l’incerto.
Son gli occhi belli dietro alle velette,
l’immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d’autunno intepidito
l’azzurro opaco delle chiare stelle!
Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!
Fuggi più che puoi il Frizzo assassino,
il crudele Motteggio e il Riso impuro
che fanno lacrimare l’occhio dell’Azzurro,
e tutto quest’aglio di bassa cucina!
Prendi l’eloquenza e torcigli il collo!
Bene farai, se con ogni energia
farai la Rima un poco più assennata.
A non controllarla, fin dove potrà andare?
O chi dirà i difetti della Rima?
che bambino stonato, o negro folle
ci ha fuso questo gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
E musica, ancora, e per sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che svola,
si senta che fugge da un’anima in viaggio
verso altri cieli e verso altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
spanta al vento frizzante del mattino
che fa fiorire la menta ed il timo…
Il resto è soltanto letteratura.

PAUL VERLAINE

Published in: on febbraio 16, 2017 at 07:18  Lascia un commento  

Ognuno invecchia a modo suo

ognuno-invecchia

Sempre più lente le mie mani,

più arduo usare gli strumenti;

più lento il passo che mi lascia indietro          

e incerti gli occhi che sfuocano le cose.                      

A volte incespica il pensare,

che ancora vivo, imbarazzato

cerca parole che non l’assistono

o idee che poi svaniscono.                  

Esaspera la morte le paure,

così che con rassegnazione

m’adeguo ai limiti del corpo,

ridisegnando ogni semplice gesto

con saggezza che sa di naftalina.

Ma il mio proceder lento                                

il tempo non rallenta, ed i suoi giorni,

incuranti, trascorrono veloci.

Per dare un senso a questa età  

d’ininterrotta attesa,                                                

posso arricchire il mio vissuto,

un capitale tutto mio,                  

od inventarmi un Dio!

Se fallirò, dovrò farmi bastare

il conforto dell’immediatezza:

-qui, all’istante, subito-

drogandomi di ogni alito di vita.

 

Alberto Baroni

Published in: on febbraio 16, 2017 at 07:13  Comments (5)  

Luce di(versi) specchi

Di un sogno ricordo una terra distante 

e quel che rimase, era solo stanchezza

 

Come acqua che poi zampilla ad ogni fontana

con voce amica mi raggiunse il riposo

 

Negl’occhi ho la nebbia è bizzarro poi il fatto

ho soltanto memoria che della luce che avevo

solo se mi stringeva la mano

 

E come riflessa dentro uno specchio

scorgevo me giovane

diventare felice anche da vecchio

 

Maria Attanasio e Pierluigi Ciolini

Published in: on febbraio 16, 2017 at 06:50  Comments (1)