Acqua dalla luna

Acqua dalla luna
invece dei miei soliti fiori in carta velo.
La porterò alla fine di un viaggio immaginato
sul filo del telegrafo insonne, un piede solo
mi basterà a percorrerlo indenne.
Acqua salmastra
di villeggianti scesi in inverno, un poco amara
e rarefatta fino a puoi berla.
Acqua di luna
vicina alle promesse di un padre manovale
alle sue feste Cristo comanda, alla sua assenza.
Vicina a quelle donne con il foulard marrone
sui motorini in strade statali, andate tutte
a farsi via le mani a un telaio.
Acqua di luna
vicina alle calzette di Paola sul balcone
a venti foglie uccise ai gerani per chiamarmi
farsi guardare su alla ringhiera e poi scalare
i metri d’aria fino al suo corpo.
Acqua di luna.
Rimane sulle dita di chi la sa vedere
di chi ha capito il gusto segreto nel palato
di certe lingue in baci d’assurdo
baci lunghi, precipitosi e poco consueti.
Acqua di luna
per la fotografia da lavare, per il mago
che nel cilindro ha mille conigli e un tuo messaggio
una spinosa voglia di rose per l’amore
d’avermi accanto come l’afrore, verso sera
dei gelsomini in piena carriera.
Acqua di luna.

Massimo Botturi

Published in: on febbraio 25, 2017 at 07:48  Comments (2)  

Tra le mie nuvole

Ti raggiungerò stanotte
tra stelle sfolgoranti
la pelle nel candore
immacolato della luna
argentea di seni colmi
bocca rorida di baci
avviluppata tra nuvole
nello squarcio del sogno
leggeri passi
nel delirio tremante
delle tue mani
accostate al mio cuore.

astrofelia franca donà

Published in: on febbraio 25, 2017 at 07:43  Comments (1)  

Venne, dapprima, pura

VINO, PRIMERO, PURA

Vino, primero, pura,
vestida de inocencia.
Y la amé como un niño.

Luego se fue vistiendo
de no sé qué ropajes.
Y la fui odiando, sin saberlo.

Llegó a ser una reina,
fastuosa de tesoros…
¡Qué iracundia de yel y sin sentido!

…Mas se fue desnudando.
Y yo le sonreía.

Se quedó con la túnica
de su inocencia antigua.
Creí de nuevo en ella.

Y se quitó la túnica,
y apareció desnuda toda…
¡Oh pasión de mi vida, poesía
desnuda, mía para siempre!

§

Venne, dapprima, pura,
vestita d’innocenza.
E l’amai come un bimbo.
Poi si venne coprendo
di non so quali vesti.
E venni odiandola, senza saperlo.
Diventò una regina,
fastosa di tesori…
Che amarezza iraconda e senza senso!
…ma si venne spogliando.
Ed io le sorridevo.
Restò con la tunica
della sua antica innocenza.
Credetti nuovamente in lei.
E si tolse la tunica
e apparve tutta nuda…
Oh passione della mia vita, nuda
poesia, per sempre mia!

JUAN RAMÒN JIMÈNEZ

Published in: on febbraio 25, 2017 at 07:32  Comments (1)  

Vite spezzate

Cos’è l’amor terreno

se non riflesso divino?

E’ una favilla d’arcano

che pervade l’universo

e colma i nostri corpi;

ma che noi uomini                                            

di rado soppesiamo.

Così se travisato,

in menti contorte

può divenir follia

che arma la mano

di violenza e morte.

Se l’attimo d’infinito                                

sublimato dal cuore

finisce nel dolore,

divien triste messaggio

gridato dalle donne,

dalle spose infelici,

da quelle violentate,

dalle amanti assassinate.

Mai ci sarà rimorso                    

che possa ripagare

una vita spezzata

in nome dell’amore.

 

Alberto Baroni

Published in: on febbraio 25, 2017 at 07:15  Comments (4)