Il poeta

Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini; ma quanto,
quanto variate!
L’ore del giorno e le quattro stagioni,
un po’ meno di sole o più di vento,
sono lo svago e l’accompagnamento
sempre diverso per le sue passioni
sempre le stesse; ed il tempo che fa
quando si leva, è il grande avvenimento
del giorno, loa sua gioia appena desto.
Sovra ogni aspetto lo rallegra questo
d’avverse luci, le belle giornate
movimentate
come la folla in una lunga istoria,
dove azzurro e tempesta poco dura,
e si alternano messi di sventura
e di vittoria.
Con un rosso di sera fa ritorno,
e con le nubi cangia colore
la sua felicità,
se non cangia il suo cuore.
Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini; ma quanto,
quanto beate!

UMBERTO SABA

Published in: on febbraio 20, 2017 at 07:44  Comments (1)  

Il Dono

Sei uscito dalla spuma del mare
bello come un Adone,
seduto o aggrappato alla riva
con l’onde a solleticare
quel corpo di bronzo divino.
Sorriso che par penetrare
anima e cuore
e quasi voler soffocare
un gemito di naturale piacere.
Alzo lo sguardo nel cielo
nell’impeto di voler fissare
bellezza e magia d’un istante
che dall’Olimpo in omaggio
a ricevere..
Avanzo timida e accorta
attenta a non rovinare
cotanta armonia celestiale
mentre invano tento di scorgere,
un dio o un Nettuno a ringraziare.
E tutto d’un tratto l’immagine sfuma
rubato dall’onde che t’han portato alla riva,
sorridi ancora una volta
mentre scompari nell’acqua e la schiuma…
Un ragazzino che gioca a pallone
mi sfida nel gioco
ed è allora che piano m’accorgo
nei suoi occhi d’un viso già noto…

Beatrice Zanini

Published in: on febbraio 20, 2017 at 07:24  Comments (1)  

Colonne di basalto

incorniciano lo sguardo
tempi lontani affiorano
ricordo di un tempo
scavato nella pietra
sopravvissuto al silenzio
parlano di fede antica
non si può sradicare
musica lontana
rinasce ogni giorno
per dire che la ragione
ha un senso …

Antonietta Ursitti

Published in: on febbraio 20, 2017 at 07:20  Lascia un commento  

Ombre mie

Mi aggrappo atavica
a tutto ciò che sgorga
nella vita,
tra crepuscoli serali
e brillantezze giornaliere.
Fame disintossicante
di sensi di colpa attanaglianti
e crepe di fessure
dove cercare risposte fuggenti.
Limpido l’errare
tra spazi di cielo
dove atavica,
di nuovo aggrappo
la freccia della curiosità.
Ma poi,
appesantita da fardelli di scelte
cosa faccio
se non capir tutto il senso
del mio cammino costruito?
Adesso tra luci di gallerie nascoste
fingo tra scuri aneliti di luna.

Glò

Published in: on febbraio 20, 2017 at 07:15  Lascia un commento