E ci sono poeti che sono artisti

E há poetas que são artistas
E trabalham nos seus versos
Como um carpinteiro nas tábuas! …
Que triste não saber florir!
Ter que pôr verso sobre verso, corno quem constrói um
muro
E ver se está bem, e tirar se não está! …
Quando a única casa artística é a Terra toda
Que varia e está sempre bem e é sempre a mesma.
Penso nisto, não como quem pensa, mas como quem
respira,
E olho para as flores e sorrio…
Não sei se elas me compreendem
Nem sei eu as compreendo a elas,
Mas sei que a verdade está nelas e em mim
E na nossa comum divindade
De nos deixarmos ir e viver pela Terra
E levar ao solo pelas Estações contentes
E deixar que o vento cante para adormecermos
E não termos sonhos no nosso sono.

§

E ci sono poeti che sono artisti
E lavorano sui loro versi
Come un carpentiere sulle assi!…
Che triste non saper fiorire!
Dover porre verso su verso, comu chi costruisce un muro
E guardare se va bene, o sennò abbatterlo!…
Mentre l’unica casa artistica è la Terra tutta
Che varia e sta sempre bene ed è sempre la stessa.
Penso a questo, non come chi pensa, ma come
chi non pensa.
E guardo i fiori e sorrido…
Non so se essi mi comprendono
Né se io comprendo loro,
Ma so che la verità sta in loro e in me
e nella nostra comune divinità
Di lasciarci andare e vivere sulla Terra
E farci portare in braccio dalle stagioni liete
E lasciare che il vento canti per addormentarci
E non aver sogni nel nostro grande sonno.

FERNANDO PESSOA

Published in: on febbraio 21, 2017 at 07:48  Comments (1)  

L’ora

… e ora?

scrivo

scrivo alimentando la lampada

scrivo perché l’eco del pensiero mi comanda

scrivo quando il verbo si dissolve con la fretta

scrivo nell’attimo intrappolato dallo schermo bianco

scrivo

motivata da un motivo

… vivo

e scrivo

 

Aurelia Tieghi

Published in: on febbraio 21, 2017 at 07:47  Comments (1)  

Andarmene

Andarmene e lasciarti lì
Nel tuo pigiamino rosa
Cogli occhi piccoli di stanchezza
E sofferenza,
con le tue 1000 compresse
Che scandiscono il tempo
E la malattia,
No, non lo vorrei.
Lasciarti lì con la nonna
Che sorride e non sa
La badante che non vi ama
E i gatti che non sanno più
Dove stare, cosa fare
No, non lo vorrei mai.
Vorrei di nuovo essere
Con te sulle strade
Dei nostri vent’anni,
Quando correvamo la vita
Pensando che tutto
Il tempo fosse lì e
Il mondo un pianeta
Davvero fantastico,
Quando ridevamo
Di gusto per una sciocchezza
Tornando a piedi alle 4 di mattina
Chissà da dove.
E perciò andarmene no,
Restare sì a guardarti.

Piera Grosso

Published in: on febbraio 21, 2017 at 07:42  Comments (2)  

Fondo a perdere

Ci siamo persi addosso alla luna
e poi lasciati andare senza speranze
con cornucopie sfaldate traboccanti di sé
ormai alla frutta d’un pasto di secoli.

Adesso si tratta di puntellare
l’inutile casa che crolla,
impedire le voglie
di bella gente girata al passato.

Il tempo dell’oggi è limare superfluo,
inutili eccessi,
un inchino alla terra
che ancora dà frutti.

Lorenzo Poggi

Published in: on febbraio 21, 2017 at 07:01  Comments (1)