Robinson

Su un’isola deserta
di sabbie finissime
sempre pronte a franare nel nulla
fu duro tirare fuori
tutto dal proprio sacco
la terra l’acqua
per farne fango
col fango fare la compagna la capanna
e tirare la barca i remi che spesso
si mettevano di traverso
l’amo l’arma l’aratro
cavare fuori caino con abele
ricci rose conchiglie
ombre d’estate
focolari con angeli d’inverno.
La fatica fu quella d’inventare
i nomi i colori le funzioni
e le tre dimensioni da tagliare
nell’amorfa miniera misteriosa.
Fu pesante finanche posare
le mani stanche inesistenti
sui fianchi d’aria.

BARTOLO CATTAFI

I tre fiammiferi

Mi hanno accolto
nelle ore del esilio
le immagini riflesse
su occhi sgomenti
di piccole case
abitate da odori
conosciuti
sapori che mi porto dentro.
Piccoli fiammiferi
di fiabe lontane
che diventano focolari
sempre accesi
un attimo prima
dello spegnersi del
sogno
in un caldo unico
abbraccio
che non ammette
ripetersi.

…ho finito i fiammiferi.
La legna spavalda nel camino
guarda le mani agghiacciate.

Anileda Xeka

Published in: on febbraio 2, 2011 at 07:14  Comments (1)  
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