Il campo di frumento è così bello
solo perché ci sono dentro
i fiori di papavero e di veccia;
ed il tuo volto pallido
perché è tirato un poco indietro
dal peso della lunga treccia.
CORRADO GOVONI
Il campo di frumento è così bello
solo perché ci sono dentro
i fiori di papavero e di veccia;
ed il tuo volto pallido
perché è tirato un poco indietro
dal peso della lunga treccia.
CORRADO GOVONI
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni:
mia madre ha sessant’anni,
e più la guardo e più mi sembra bella.
Non ha un accenno, un guardo, un riso, un atto
che non mi tocchi dolcemente il core;
ah, se fossi pittore,
farei tutta la vita il suo ritratto!
Vorrei ritrarla quando china il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca,
o quando, inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso
Pur, se fosse il mio priego in ciel accolto,
non chiederei di Raffael da Urbino
il pennello divino
per coronar di gloria il suo bel volto;
vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei,
veder me vecchio, e lei
dal sacrificio mio ringiovanita.
EDMONDO DE AMICIS
soglia d’azzurro
approdo alla mia voce
una mantiglia
le mie ciocche d’inverno
funi d’argento
e
una treccia d’insonnia.
Alla catena un orologio tace
s’arrotola di notte
l’altra di me si sveste
freme di volo e fende
a colpi d’ombra
la necessarietà d’altro respiro.
§
BIANCA IMÂGIN§
Ti ricordo bianca imago e vagheggio la tua treccia raccolta, la sogno e la penso sciolta, nera, sul tuo collo eburneo. Ti ricordo bianca visione e atterrisco pensando che altri forse svolgeranno i tuoi capelli, altri forse carezzeranno la tua pelle vellutata, altri forse varcheranno i tuoi cancelli, eva agognata.SHE WALKS IN BEAUTY
She walks in beauty, like the night
Of cloudless climes and starry skies;
And all that’s best of dark and bright
Meet in her aspect and her eyes:
Thus mellow’d to that tender light
Which heaven to gaudy day denies.
One shade the more, one ray the less,
Had half impair’d the nameless grace
Which waves in every raven tress,
Or softly lightens o’er her face;
Where thoughts serenely sweet express
How pure, how dear their dwelling-place.
And on that cheek, and o’er that brow,
So soft, so calm, yet eloquent,
The smiles that win, the tints that glow,
But tell of days in goodness spent,
A mind at peace with all below,
A heart whose love is innocent!
§
Ella passa radiosa, come la notte
Di climi tersi e di cieli stellati;
Tutto il meglio del buio e del fulgore
S’incontra nel suo sguardo e nei suoi occhi
Così addolciti a quella luce tenera
Che allo sfarzo del giorno nega il cielo.
Un’ombra in più, un raggio in meno, avrebbero
Guastato in parte la grazia senza nome
Che ondeggia sulla sua treccia corvina
O dolcemente la illumina in volto,
Dove pensieri limpidi e soavi
Pura svelano e preziosa la dimora.
Su quella guancia, sopra quella fronte,
Così dolci, serene ma eloquenti,
I sorrisi avvincenti, i colori accesi
Parlano di giorni volti al bene,
Di un animo che qui con tutto è in pace,
Di un cuore che ama innocente!
GEORGE GORDON BYRON
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