Ultima puntata

Nei passi tuoi più scuri,
guardami, io ti farò da faro.
Nei tuoi momenti vuoti
mangiami, ti nutrirò di vero

Ma non giocarmi, non mi giocare
e come un dado, non mi lanciare,
non sono il punto su cui sperare

Nelle tue ascese, prive di prese
stringimi, sarò la roccia.
Nei tuoi deserti asciutti
attingimi, diventerò la goccia

Ma non giocarmi, non mi giocare;
sul tuo tappeto verde, non mi puntare,
non sono io il bersaglio, su cui mirare

Nella tua giungla impervia
leggimi, e vedrai la mappa.
Nelle tue vittorie
levami, perché sarò la coppa

Ma non giocarmi, non mi giocare;
e sulla tua scacchiera, non m’ingannare
o il mio temuto amore mi vedrà arroccare

Flavio Zago

Published in: on novembre 30, 2011 at 07:31  Comments (6)  
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Dentro la notte

Notte di amore e rabbia che si consuma
dietro una finestra di silenzio.
Notte che non da tregua alla vita
che non tace il suo grido,
che non s’arrende alla violenza
delle tenebre ove recita la morte
che volto non vuole.
Notte di gesti osceni e di voci
di terre lontane.
Notte lucide di pioggia e di tristi
puttane.
In lei il regno globale della disperazione
di chi niente è padrone,
attraversata da auto veloci e fiammanti
che fendono come lame taglienti,
il buio dilaniano con attimi di verità
dolorose e indecenti.
Immediata è chiusa la ferita e torna
a ghignare sulla putrida preda.
Ciondolanti ubriachi residui
dimenticati di vita senza vittorie,
arrancano nelle vie con le loro storie
tra sogni e illusioni.
Ululano alla luna che ignora
e arrogante è complice della notte
senza anima pietosa.

Claudio Pompi

If

If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
but make allowance for their doubting too,

If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don¹t deal in lies,
Or being hated, don¹t give way to hating
And yet not look too good, nor talk too wise:

If you can dream – but not make dreams your master,
If you can think – but not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two imposters just the same;

If you can bear to hear the truth you¹ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build them up with worn-out tools

If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-toss
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;

If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on, when there is nothing in you
Except the Will which says to them: Hold on!

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings, yet not lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,

If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds¹ worth of distance run
Yours is the Earth and everything in it,
And, what is more, you¹ll be a Man, my son!

 §

 SE

Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell’attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall’odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l’insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: “tieni duro!”;

se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l’attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e – quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!

JOSEPH RUDYARD KIPLING