Disegni di sole

E tu
che ascolti l’alba per piangere
mentre il sole disegna il giorno
e nuove parole lasciano un segno sul foglio bianco
oltre il destino che sta all’orizzonte.

In questo cielo fatto di fiato
tutto è meraviglia
per occhi assetati d’amore
e il respiro si fa ombra
mentre ti lasci cullare dal sole.

astrofelia franca donà

Published in: on Maggio 31, 2014 at 07:35  Comments (5)  

L’Essere Supremo – ch’è in/con/per Noi – salvìfica

Nostra mente fulgore
e nostra forza,
fa’ che tutti gli uomini
possano essere eguali
con i loro
peccati.
Non ci siano
come ci sono
ingiustizie,
guerre, tragedie, fame,
eterno contrappasso
della morte.

Utopìa:
sappiamo della sorte
che hai promesso
a noi tutti,
di fisiologico attiri
e sempre aspetti,
da dove noi venimmo,
ad ogni vita.
Della Santa Alleanza,
per la prova,
si deve pur passare,
per continuare
a combattere
delle tenebre il Male,
ovunque esso sia,
dalla Luce
che allora Tu ci desti,
nella spirale dei cicli
Universo degli Universi.
Della Tua
ekklesía, non santa,
né infallibile;
dei Capi dei Governi
del pianeta Terra,
assassini,
ladri infingardi:
perdona gli uomini
che li conducono.
Ascolta
questa preghiera
di “nessuno”.
Se non l’accetti,
conducici
serenamente
ineluttabilmente
ad Apocalisse
annunciata,
considerando
l’Esperimento fallito, nonostante l’innocenza
di Alcuni
dei nostri Condòmini
e flora-fauna-altri elementi,
per la malignità
del genere umano.

Paolo Santangelo

Published in: on Maggio 31, 2014 at 07:26  Comments (4)  

Non aver paura

Riesci a leggere nella mia anima
quella stanchezza di giorni pesanti
attraversati in silenzi di malinconie.

Stringi la mia mano con la paura
di abbandono che sulle tue labbra
affiora con un fremito da baciare
perché perso sia in sorriso di cielo.

Non avremo mai giorni di libertà
da passare insieme tra i nostri baci
agli occhi del mondo su noi aperti
e mai sapremo di che colore sarà
l’alba insieme attesa dopo l’amore.

Offenderanno questo nostro sentimento
col veleno e la cieca rabbia dell’insulto,
incomprensibile è questo nostro amarsi
per chi, cieco, l’amore non ha vissuto mai.

Paghiamo con i nostri timori il prezzo
di un amore nato quando era il tempo
dei frutti da raccogliere ormai maturi
e non delle speranze da seminare.

Ma non mi arrendo al gioco degli Dei
che per noi costruirono strade diverse,
più forte sarò del loro osceno irridere,
per te ho creato ciò che loro anelano,
amore che al tempo sopravviva eterno
e di immutabile splendore resti dopo
che di noi polvere resterà nelle loro mani.

Claudio Pompi

Published in: on Maggio 31, 2014 at 07:23  Comments (2)  

Camminando per le vie di Bologna…

 
si sentono ali farfugliare
piccoli amici
nello spazio del selciato
di piazza otto Agosto
tubano una danza
nei becchi che si cercano
nei colli che s’incrociano
mi piace rimirare.
Più facile inalare
in Montagnola
e nelle orovie
alzare gli occhi
sui mattoni rosati delle case antiche
fino a ritrovare gli archi
i tetti rossi del centro
in un week-end
di riposo per lo smog
l’ex grand’ hotel Baglioni
m’allarga sguardi tra le bandiere
di via Indipendenza
versatile
fino a piazza Maggiore
dove il fior fiore dell’umano
si stringe la mano estiva
fra cinema e concerti
la luna rinasce
ne rischiara le gesta.

Aurelia Tieghi

Published in: on Maggio 31, 2014 at 07:19  Comments (7)  

Erano i capei d’oro a l’aura sparsi

Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ‘n mille dolci nodi gli avolgea,
e ‘l vago lume oltre misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
e ‘l viso di pietosi color farsi
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro, che pur voce humana.
Uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi: et se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.

FRANCESCO PETRARCA

Published in: on Maggio 31, 2014 at 07:02  Comments (3)  

Solitudini

 
Il giorno
apre l’ombrello
sotto un lento
piovigginare
e sui marciapiedi
vende giornali
impregnati
di stalking.
Scialli di rose
imbronciate sui muri
sciacquio di auto
sull’asfalto
nettezza inzuppata
nei cestini.
E non si incontra
un sorriso
né qualcuno
per scambiare parole.
Mesti splash
di scarpe
nelle pozzanghere
risuonano
alle serrande
dei negozi chiusi.
Davanti ad un portone
una donna
con gli occhi liquidi
spenge una cicca
sulla soglia.
 

Graziella Cappelli

Published in: on Maggio 30, 2014 at 07:43  Comments (7)  

Amore e amicizia

.
LOVE AND FRIENDSHIP
.
Love is like the wild rose-briar,
Friendship like the holly-tree—
The holly is dark when the rose-briar blooms
But which will bloom most constantly?
The wild rose-briar is sweet in spring,
Its summer blossoms scent the air;
Yet wait till winter comes again
And who will call the wild-briar fair?
Then scorn the silly rose-wreath now
And deck thee with the holly’s sheen,
That when December blights thy brow
He still may leave thy garland green.
.
§
.

L’amore è simile alla rosa di macchia,

l’amicizia assomiglia all’agrifoglio:

l’agrifoglio è scuro quando la rosa fiorisce,

ma chi è più costante nella fioritura?

La rosa di macchia è odorosa in primavera,

i suoi fiori estivi profumano l’aria;

ma aspetta che torni l’inverno:

chi si ricorderà della rosa di macchia?

Disprezza allora l’inutile corona di rose

e ricopriti della lucentezza dell’agrifoglio

che – quando dicembre rattrista la tua fronte –

ancora sa mantener verde la tua ghirlanda.

EMILY JANE BRONTË

Published in: on Maggio 30, 2014 at 07:41  Comments (2)  

Primo amore

Non è stata una sciocchezza venir grandi
tra i casermoni opachi
e le gesta degli eroi, per sempre confinate nei libri
o dentro i film.
Mia madre cadenzava le gambe
lui i tramvai: mio padre dalle spalle di cedro
il marinaio
che in acqua entrava solo di schiena.
Sono qui
ancora sulle scale di scuola accanto a lei
la ragazzina senza pretese come me.
Sono qui più dispettoso di grandine e maree
a chiederle dei figli che ha fatto, e se ci sta
a far la luce spenta e le briciole con me.
Ché ormai c’è poco tempo per mille smancerie
per remore e giudizi al veleno.
Sono qui, davanti a un bel comò con i pettini e l’idea
che bere un po’ faciliti gli occhi e a stare giù
la pancia nuda verso il soffitto
il terital, piegato sulla sedia con esperienza in più.
Son qui senza coperte né brividi, e c’è lei
calata come viene la sera qui da noi
a volte rossa
a volte di petto
triste mai.

Massimo Botturi

Published in: on Maggio 30, 2014 at 07:26  Comments (7)  

Amicizia

 
Con amici diversi e soli
arrivammo presso uno stagno
dove mangiammo salsicce e more.
Il cielo – interrotto dalle braccia
degli amici sui cavalli dello zio
di uno di loro – era già nausea
e noia. Ma vino sui vestiti; e le risate
come la pasta rosa
di Elisabetta. Promesse di felicità
e di pace per tutti; braccia incrociate
dietro le schiene; e la bandiera della pace
sventolava sul tetto delle auto, mentre tornavamo
a casa.

Giancarlo Giudice

Published in: on Maggio 30, 2014 at 07:18  Comments (2)  

Nel paese di Oramai

Le farfalle non volano più.
Dure, se ne stanno da un bel po’
sugli ultimi fiori ancora resistenti
aspettando l’arrivo di fanciulli.

Assente è la brezza, c’è poca luce
ed il sole che s’intravede appena
è stella di cui si sa soltanto l’esistenza.

I vicoli sanno di rabbie non espresse del tutto,
di silenzi prolungati e di qualche residua preghiera.
Odorano di pane raffermo e patate cicciate.

Il rumore di un trattore sfasciato
scandisce il ripetersi di albe tremule.
Il respiro affannato di un ribelle
si perde tra le maglie di tramonti veri.

Aurelio Zucchi

Published in: on Maggio 30, 2014 at 06:55  Comments (2)