Primavera in auto (Gloria)

 
Lui accostava l’auto con una scusa e scendeva
Lei restava con i piedi scalzi sul cruscotto o fuori dal finestrino
o li abbassava e si girava a parlare con noi.
Lei, Gloria, ci portava i dischi smessi dal juke-boxe
i Beatles i Rolling Stones
avevo un’ossessione per Lady Jane e anche
un po’ per Mellow Yellow di Donovan
le ascoltavo sempre nel mangiadischi
Dolcissima un po’ sciancata
ma non me n’ero accorta
dal naso pronunciato alla Picasso
e la linea di eye-liner agli occhi
figlia del medico del quartiere dalla malafama
dove proliferavano piccola delinquenza e balere
che ascoltava del mio amore deluso
che mi insegnava i punti del corpo
in cui mettere il profumo mentre crescevo.
Poi lui tornava con un mazzo di margherite
o un ramo fiorito rosa o bianco – era primavera –
e lei d’impulso lo abbracciava.

azzurrabianca

Guernica di Pablo Picasso

Dietro l’angolo
il grigio uniforme
esplode
nell’immenso boato di guerra.
Fai tuo
l’urlo equino
che muto
paura distorce.
Tra le braccia
di una madre
la morte
ci affascina
e ci agghiaccia.

Anna Maria Guerrieri

Published in: on settembre 6, 2011 at 07:25  Comments (3)  
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ARTE E VITA

Dice Picasso “L’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità”. Cosa si chiede all’arte in genere se non l’originalità del fare e non del soggetto? Difatti l’arte non esprime nulla se non se stessa, ha vita indipendente come il pensiero. La vita imita l’arte più dell’arte che imita la vita. Gli effetti tangibili si possono constatare attraverso la poesia e la pittura, ecco il segreto del fascino della natura, anche come spiegazione della sua debolezza. A me, a noi, interessa particolarmente la poesia: dice Gibran “se dovessi scegliere fra la capacità di scrivere una poesia e l’estasi di una poesia non scritta, sceglierei l’estasi. E’ poesia superiore”.   Penso che la poesia non sia l’espressione di un’opinione, ma un canto che si leva da un cuore macerato oppure da una bocca col sorriso, deve nascere da emozioni vissute, da ispirazioni forti nell’animo, oppure da momenti particolarmente veri, appaganti o struggenti.  Le mie sono verità personali, la mia ignoranza è ancora enorme e ogni giorno io mi dedico a capire.  Non so quale sia lo spazio fra l’immaginazione e il conseguimento di un momento poetico, ma l’ardore e l’aspirazione del voler emozionare penso siano la chiave per una buona riuscita dello scrivere.

Marcello Plavier