azzurrabianca
Primavera in auto (Gloria)
Lui accostava l’auto con una scusa e scendeva
Lei restava con i piedi scalzi sul cruscotto o fuori dal finestrino
o li abbassava e si girava a parlare con noi.
Lei, Gloria, ci portava i dischi smessi dal juke-boxe
i Beatles i Rolling Stones
avevo un’ossessione per Lady Jane e anche
un po’ per Mellow Yellow di Donovan
le ascoltavo sempre nel mangiadischi
Dolcissima un po’ sciancata
ma non me n’ero accorta
dal naso pronunciato alla Picasso
e la linea di eye-liner agli occhi
figlia del medico del quartiere dalla malafama
dove proliferavano piccola delinquenza e balere
che ascoltava del mio amore deluso
che mi insegnava i punti del corpo
in cui mettere il profumo mentre crescevo.
Poi lui tornava con un mazzo di margherite
o un ramo fiorito rosa o bianco – era primavera –
e lei d’impulso lo abbracciava.
The URI to TrackBack this entry is: https://cantierepoesia.wordpress.com/2012/04/01/primavera-in-auto-gloria/trackback/
Sembra la scena di un bel film.
Come fai cara a raccontare in modo tale che ogni scena appare sullo schermo?Brava!tinti
Molto bella e piena di dolcezze
Poesia e racconto si amalgamano bene insieme.
ciao
Giuseppe
Impossibile non le immagini che creano le tue parole
Molto bella e dolce
Ciao, Patrizia
Bellissime imaggine, e come dice Paolo sembra una scena di un film. ciao Rosy
grazie, sono scene vissute, e rimaste impresse nel cuore…
confesso: amo molto il cinema. un caro saluto un abbraccio Alessandra azzurrabianca