Primavera in auto (Gloria)

 
Lui accostava l’auto con una scusa e scendeva
Lei restava con i piedi scalzi sul cruscotto o fuori dal finestrino
o li abbassava e si girava a parlare con noi.
Lei, Gloria, ci portava i dischi smessi dal juke-boxe
i Beatles i Rolling Stones
avevo un’ossessione per Lady Jane e anche
un po’ per Mellow Yellow di Donovan
le ascoltavo sempre nel mangiadischi
Dolcissima un po’ sciancata
ma non me n’ero accorta
dal naso pronunciato alla Picasso
e la linea di eye-liner agli occhi
figlia del medico del quartiere dalla malafama
dove proliferavano piccola delinquenza e balere
che ascoltava del mio amore deluso
che mi insegnava i punti del corpo
in cui mettere il profumo mentre crescevo.
Poi lui tornava con un mazzo di margherite
o un ramo fiorito rosa o bianco – era primavera –
e lei d’impulso lo abbracciava.

azzurrabianca

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6 commentiLascia un commento

  1. Sembra la scena di un bel film.

  2. Come fai cara a raccontare in modo tale che ogni scena appare sullo schermo?Brava!tinti

  3. Molto bella e piena di dolcezze
    Poesia e racconto si amalgamano bene insieme.

    ciao
    Giuseppe

  4. Impossibile non le immagini che creano le tue parole
    Molto bella e dolce
    Ciao, Patrizia

  5. Bellissime imaggine, e come dice Paolo sembra una scena di un film. ciao Rosy

  6. grazie, sono scene vissute, e rimaste impresse nel cuore…
    confesso: amo molto il cinema. un caro saluto un abbraccio Alessandra azzurrabianca


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