Risvegli variopinti al ritmo glaciale del tempo

vivo nel percorso degli astri ho per eredità
una mappa autunnale stampata nel d.n.a.
devo svernare al caloroso sud con l’ala
testimone dell’antico percorso
mi stacco dall’albero non come foglia ma fiore
assecondo il richiamo dei tuoi occhi magnetici
affidàti all’amore dopo metri di roccia a strapiombo
posso ammarare sul tuo volto
o mio novembre!

Aurelia Tieghi

Cromatismo


Il cosmo mi osserva
ogni angolo dell’infinito
mi colora l’anima
dandomi la certezza
che l’esistenza è l’insieme
cromatico della vita.
Il mare, col  suo urlo folle
come rantolo immenso,
d’azzurro si presenta
al mio sguardo
mentre i raggi delle stelle
con pallore di giallo
mi ricordano
di cercare la notte ed i suoi
bisbigli.
La tempesta
benedice i miei improvvisi
risvegli, il mare s’increspa con
onde di grigio vestite.
Bagliori di rosso violenti
mi assalgono e intravedo ghiacciai
coperti d’argento e madreperla
reduci di epoche lontane
con nascosti tesori
ed estinti animali.
Trasaliscono i monti
nel soffio leggero del vento
mentre la genziana nel blu fiorisce
ed i pensieri nel viola si condensano
alla ricerca del mondo perduto.
Così al mattino il mio sole
d’oro vestito in trionfo di luce
mi regala l’azzurro
del tuo sguardo
sirena venuta dal mare.

Marcello Plavier

Come impulso

Nasce improvviso
quasi come
congegno a scatto
quel momento
in cui tutto vorresti
metter via,
accantonare sicuro
in qualche luogo
donde nulla torna,
anche te stesso,
ogni dubbio
ogni sospetto.
Tutto ammasseresti,
la sfiducia la rabbia,
sotto chiave,
nei forzieri impossibili
delle cose inutili.
Ti seppelliresti lì
dove i segreti
s’attuano senza danno
e innocui muoiono
nel silenzio, ignaro
ch’essi sempre risorgono
nei tuoi risvegli,
nella certezza seria
dolorosa
di non saperli svelare
nè riporli
una volta per tutte.

Daniela Procida

Sei qui

E’ notte di risvegli
quieti di passi
e i cani che mi tentano
sono al guinzaglio
la riva del mio fiume
è in ombra di faggi
e l’innocenza mi ruba
una mora dal petto.
In questa notte
tu ci sei
dentro
mi cammini
a passi piccoli
di vecchietta
accanto
e sorbisci con me
quel gelato
alla vaniglia
variegato tutto
come dicevamo…
e non mi lasci
la mano al risveglio.
Lo so che non ti
va che sia triste
ma tocca a te
ora farmi
solletico
alla nuca
e aprirmi
con tenaglie
gli occhi
per vedere
un nuovo
spettacolo

Tinti Baldini