vivo nel percorso degli astri ho per eredità
una mappa autunnale stampata nel d.n.a.
devo svernare al caloroso sud con l’ala
testimone dell’antico percorso
mi stacco dall’albero non come foglia ma fiore
assecondo il richiamo dei tuoi occhi magnetici
affidàti all’amore dopo metri di roccia a strapiombo
posso ammarare sul tuo volto
o mio novembre!
Risvegli variopinti al ritmo glaciale del tempo
Cromatismo
Il cosmo mi osserva ogni angolo dell’infinito mi colora l’anima dandomi la certezza che l’esistenza è l’insieme cromatico della vita. Il mare, col suo urlo folle come rantolo immenso, d’azzurro si presenta al mio sguardo mentre i raggi delle stelle con pallore di giallo mi ricordano di cercare la notte ed i suoi bisbigli. La tempesta benedice i miei improvvisi risvegli, il mare s’increspa con onde di grigio vestite. Bagliori di rosso violenti mi assalgono e intravedo ghiacciai coperti d’argento e madreperla reduci di epoche lontane con nascosti tesori ed estinti animali. Trasaliscono i monti nel soffio leggero del vento mentre la genziana nel blu fiorisce ed i pensieri nel viola si condensano alla ricerca del mondo perduto. Così al mattino il mio sole d’oro vestito in trionfo di luce mi regala l’azzurro del tuo sguardo sirena venuta dal mare.
Come impulso
Nasce improvviso
quasi come
congegno a scatto
quel momento
in cui tutto vorresti
metter via,
accantonare sicuro
in qualche luogo
donde nulla torna,
anche te stesso,
ogni dubbio
ogni sospetto.
Tutto ammasseresti,
la sfiducia la rabbia,
sotto chiave,
nei forzieri impossibili
delle cose inutili.
Ti seppelliresti lì
dove i segreti
s’attuano senza danno
e innocui muoiono
nel silenzio, ignaro
ch’essi sempre risorgono
nei tuoi risvegli,
nella certezza seria
dolorosa
di non saperli svelare
nè riporli
una volta per tutte.
Sei qui
E’ notte di risvegli
quieti di passi
e i cani che mi tentano
sono al guinzaglio
la riva del mio fiume
è in ombra di faggi
e l’innocenza mi ruba
una mora dal petto.
In questa notte
tu ci sei
dentro
mi cammini
a passi piccoli
di vecchietta
accanto
e sorbisci con me
quel gelato
alla vaniglia
variegato tutto
come dicevamo…
e non mi lasci
la mano al risveglio.
Lo so che non ti
va che sia triste
ma tocca a te
ora farmi
solletico
alla nuca
e aprirmi
con tenaglie
gli occhi
per vedere
un nuovo
spettacolo