Zigotomia


E’ assodato che l’assistenzialismo
non è un assioma
bensì l’assuefazione
ad un sistema di vita carogna
È come un rapporto bisessuale
dove se non me la dai me lo prendo
Guardare palline del flipper
nel dissenso totale disorientando
deretani scoperti deridendo
l’erogazione di avventure gutturali.
E’ presagio di prepuzio senza piega
epiteliale prerogativa di presuli infantili
con privazione esaustiva dell’uso.
Divenire ripudiato nella riscossione
sessuale ritrattando l’effettivo valore
sacerdotale in un sarcastico sballo
sciorinando setticemiche sfingi egize
nella deflorazione sistemica di esseri umani
in talentuosi tailleur tegumenti di nobili culi
Mentre un tossicomane traballa in classica
esibizione transitoria nella trascendente
zigotica visione della santa di turno.

Marcello Plavier

Il vampiro

LE VAMPIRE

Toi qui, comme un coup de couteau,
Dans mon coeur plaintif es entrée;
Toi qui, forte comme un troupeau
De démons, vins, folle et parée,

De mon esprit humiliè
Faire ton lit et ton domaine;
– Infâme à qui je suis liè
Comme le forçat à la chaîne,

Comme au jeu le joueur têtu,
Comme à la bouteille l’ivrogne,
Comme aux vermines la charogne
– Maudite, maudite sois-tu!

J’ai priè le glaive rapide
De conquérir ma libertè,
Et j’ai dit au poison perfide
De secourir ma lâchetè.

Hélas! le poison et le glaive
M’ont pris en dédain et m’ont dit:
“Tu n’es pas digne qu’on t’enlève
À ton esclavage maudit,

Imbécile! – de son empire
Si nos efforts te délivraient,
Tes baisers ressusciteraient
Le cadavre de ton vampire!”

§

Tu, che come un colpo di coltello

nel mio cuore gemente sei entrata;

tu che, forte come un armento

di demoni, venisti, folle e ornata,

del mio spirito umiliato

a fare il tuo letto e il tuo regno;

 

– infame, a cui sono attaccato

come il forzato alla catena,

come al gioco il giocatore accanito,

come l’ubriaco alla bottiglia,

come ai vermi la carogna infetta,

– Maledetta, che tu sia maledetta!

Ho pregato la spada rapida

di conquistare la mia libertà,

ho chiesto pure al veleno perfido

di soccorrere la mia viltà.

 

Ahimè! sia il veleno che la spada

m’hanno sdegnato e m’hanno detto:

“Tu non sei degno di essere sottratto

alla tua maledetta schiavitù,

imbecille! Anche se fossimo capaci

di liberarti dal suo dominio,

risusciterebbero i tuoi baci

il cadavere del tuo vampiro!”

 

CHARLES BAUDELAIRE

A love supreme

Vicino a un colonnato,
potrebbe avere età da pensione,
lui e il suo sax.
L’icona della grande città che mangia il sole
del soldo alla fontana;
del suo cappello grigio
posato come fosse un uccello morto
piume, carogna che nessuno pulisce.

Sonny Rollins l’ho conosciuto al tempo del ponte
lui mi dice. Ma so che non è vero:
gli tolgo nulla io
dalla sua testa bella, piena di ali e vino.
Gli tolgo nulla e aggiungo Coltrane,
non batte ciglio, capisce che ho memoria di nomi.
Suona ancora. A love supreme
e altri due o tre cambiano passo
rimettono nel fodero la macchina
si siedono.
Come becchime in bocca alla musica.
Lui ride.

Massimo Botturi

Abele e Caino

ABEL ET CAÏN

Race d’Abel, dors, bois et mange;
Dieu te sourit complaisamment.

Race de Caïn, dans la fange
Rampe et meurs misérablement.

Race d’Abel, ton sacrifice
Flatte le nez du Séraphin!

Race de Caïn, ton supplice
Aura-t-il jamais une fin?

Race d’Abel, vois tes semailles
Et ton bétail venir à bien;

Race de Caïn, tes entrailles
Hurlent la faim comme un vieux chien.

Race d’Abel, chauffe ton ventre
A ton foyer patriarcal;

Race de Caïn, dans ton antre
Tremble de froid, pauvre chacal!

Race d’Abel, aime et pullule!
Ton or fait aussi des petits.

Race de Caïn, cœur qui brûle,
Prends garde à ces grands appétits.

Race d’Abel, tu croîs et broutes
Comme les punaises des bois!

Race de Caïn, sur les routes
Traîne ta famille aux abois.

Ah! race d’Abel, ta charogne
Engraissera le sol fumant!

Race de Caïn, ta besogne
N’est pas faite suffisamment;

Race d’Abel, voici ta honte:
Le fer est vaincu par l’épieu!

Race de Caïn, au ciel monte,
Et sur la terre jette Dieu!

§

Razza d’Abele, dormi, bevi e mangia;
Dio ti sorride compiacente.

Razza di Caino, striscia nel fango
e muori miseramente.

Razza d’Abele, il tuo sacrificio
sfiora il naso del Serafino!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potrà aver mai una fine?

Razza d’Abele, guarda prosperare
le tue greggi e i tuoi raccolti;

Razza di Caino, le tue viscere
urlano la fame come un vecchio cane.

Razza d’Abele, riscalda il tuo ventre
al tuo fuoco patriarcale;

Razza di Caino, nel tuo antro
trema di freddo, povero sciacallo!

Razza d’Abele, ama e riproduciti!
anche il tuo oro genera prole.

Razza di Caino, cuore che brucia,
guardati dai grandi appetiti.

Razza d’Abele, tu cresci e ti nutri
come la cimice dei boschi!

Razza di Caino, la tua famiglia
trascini tra gli stenti.

Ah! razza d’Abele, la tua carogna
ingrasserà il suolo fumante!

Razza di Caino, la tua missione
non è ancora completa;

Razza d’Abele, ecco la tua onta:
la spada vinta dallo spiedo!

Razza di Caino, scala il cielo,
e scaglia Dio sulla terra!

CHARLES BAUDELAIRE