Concerto in Bus
Tutti i poeti del mondo
Tutti i poeti del mondo hanno un fucile
un lapis per vedetta
un secolo di piombo.
Hanno le rotative smangiate, le giberne
piene di fiori fatti di carta
l’uomo in mente, che siede su una panca
a contarci delle storie.
Tutti i poeti del mondo hanno vissuto
col naso sopra il filo spinato della morte;
contenti di grattarsi la rogna della fame
d’aver patito il freddo, le cosce di una donna.
Contenti delle loro minestre, del lavoro
di un’istruzione poco adeguata
di un cancello, con sopra il nome senza disturbo
di Francesca.
E due leoni fatti di pietra, un po’ invecchiati:
un posto per camparci le foglie
e andarci cauti
con noi, poco coraggio nel pugno
e molto sonno.
PAOLO E FRANCESCA (alla maniera di Sandrèn)
Quale migliore occasione, nel giorno di San Valentino, per parlare di due tra gli amanti più famosi della letteratura? Il nostro Sandrèn ci offre la sua versione dell’immortale vicenda di Paolo e Francesca, e lo fà alla sua maniera, nelle tre lingue sicuramente…più adatte! Buona lettura, amici!
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Dante, nei versi dal 73 al 142 del V canto dell’Inferno, narra la tragica fine dell’amore fra Francesca da Rimini e Paolo, uccisi dal geloso Gianciotto per un fuggevole bacio non premeditato. L’unità affettiva dei due amanti è tale che, sebbene Francesca sia l’unica a parlare, si comprende che da lei “esce” anche la voce di Paolo: Dante, travolto dalla commozione, sviene. Jacqueline Risset, per le Edizioni Flammarion 1985, ha tradotto la Divina Commedia in francese. Paolo, finora, ha solo pianto; per equità, dopo tanto silenzio, qui si tenta di dargli voce, ben due volte ma in due distinti secoli, usando un linguaggio misto italo/franco/bolognese:
PAUL ET FRANÇOISE EN 1300
Voce vo’ dare a Paolo lussurioso ché Dante il fé tacer, l’ignominioso: –“Noi s’era di lignaggio, di casato, e il tempo trascorreva un po’ annoiato, j’avais beaucoup des femmes, livres et d’argent, mon cœur toujours fut plus que très gentil: mé mai psèva pensèr ed fèrum vîl e andèva par campagna fra i paysans. Fut alors que nous lisions par agrément cal lîber, che l’amåur vgné prepotänt, mo sfîga såul un bès ai fó fra ed nô: je le jure, beaucoup tremblant, sans le soupçon! Pò ai sons, Caién, mon frère ch’al s’amazé, ensemble, moi et la belle bouche, lé par lé! Io mai potei capir perché l’amore che arieggia, oltre ai polmoni, milza e core me prit fort de la douceur de celle-ci et après à mort unique nous a conduits!” – Dunque cotal parlò l’innamorato e vòltosi all’indietro, assetato, basciò la sua Francesca e via col vento, si ascóser fra una nube mento a mento!
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PÈVEL E FRANZASCA DAL 2000
La vétta dal daumélla che tutto appiattisce, ricchezze donne, consommations vices, il cosmo, la tv… che nójja! am lamintèva avec l’ami Paul. Mo truvaròja mâi la dòna dla mî vétta ? E ló, marquis avec trois balles, mi diceva d’insésster parché, peut être, prémma o pò, as sà che: “Se chè§o ai §butéss amåur dal incånter stra dû umàn, suzéder i pôlen di fât stran. E di cunpurtamènt che int la vétta, spetadûr, sänper a se dscurré aditànd chi amèva sinzeramänt, pasionalmänt, as in dvanta finalmänt lébber intérpret, atûr, mât spachè se al sêruv, mo vîv bri§a teledipendént, col côr in gåula e al pensîr ch’al våula!”§
PAOLO E FRANCESCA NEL 2000
La vita del duemila che tutto appiattisce, ricchezze donne, consumi vizi, il cosmo, la tv… che noia! mi lamentavo con l’amico Paolo. Ma troverò mai la donna della mia vita? E lui, marchese con tre palle, mi diceva d’insistere perché, può darsi, prima o poi, si sa che: “ Se per caso sbottasse amore dall’incontro fra due umani, succedere possono fatti strani. E di comportamenti che nella vita, spettatori, sempre si discorse additando chi amava sinceramente, passionalmente, se ne diventa finalmente liberi interpreti, attori, matti spaccati se serve, ma vivi non teledipendenti, col cuore in gola e il pensier che vola!”Sandro Sermenghi