Cervara
Cervara, quanto per questa altura andare è duro.
Quanto per questa altura andare è duro
coi sassi incatramati sotto i piedi
o sulla roccia ch’è allo stato puro,
che nell’andar di quando in quando cedi
e resti a prender fiato per la via.
Ma poi ti spinge quel che andando vedi
girando il viso a valle, e la magia
di tanto incanto sembra sollevarti
e ancora sali e segui l’armonia
del monte che su in cima sta a guardarti
nel lento tuo andare faticoso,
e allunga, par, la mano per tirarti.
Così che alfine, stanco ma gioioso
stai dove delle capre era il paese,
e il tempo passa…statico ed ozioso.
Cervara, di salite e di discese
scenario, e di roccia che t’abbraccia,
di case sotto il solleone accese,
o fredde da morir se il tempo ghiaccia,
vederti e amarti è per me un tutt’uno
e il mio stupore me lo leggi in faccia,
come anche puoi vederlo addosso a ognuno.
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Sono versi che accompagnano un viaggio in altri tempi verso mete arcane.Estrememente suggestivi.Tinti
Molto bella e sentita.
Graziella
Viene voglia di andare e visitarla, nonostante la salita si preannunci dura, da tanto è forte l’intensità della tua poesia e l’enfasi con la quale la descrivi.
Molto bella
Patrizia
Si… Ha proprio ragione Patrizia, viene voglia di visitarlo. bella la poesia Rosy