Mia madre

The Mother

Hai atteso con pazienti silenzi
sfogliando monotoni pensieri
nella stanza costruita
per accogliere il Tempo.

Ha vetri di cielo
la tua stanza
e per guardare il sole
non duri fatica.
Consumando il tempo
hai donato ricordi al passato
poi, tranquilla,
reclinato i tuoi capelli bianchi
sul davanzale del sole.

Ti ho conosciuta nella pace
ti ho presa per me,
in eterna malinconia ti terrò
rimpiangendo l’Amore mai dato
che da sempre aspettavi.

Ho chiuso la tua stanza
imprigionandovi il sole
e in essa rimarrò
per ritrovare i ricordi lasciati,
e i tuoi capelli bianchi.

Enrico Tartagni

Published in: on settembre 23, 2013 at 07:45  Comments (3)  

Epilogo di un amore

l’azzurro del cielo
si scioglie nel blu del lago:
specchio di un amore
che ha lasciato
un pugnale del cuore
il silenzio
da una barca senza remi
guarda e geme
la risurrezione non esiste

Giovanni De Simone

Published in: on settembre 23, 2013 at 07:42  Comments (11)  

Ritorno in città

Mi mancherà parlare col mare,
stamani Piazza Duomo è una pietraia rovente,
la gente è tornata alle sue paresi.
Un giorno andrò a vivere al mare.
In città scaccio mosche,
al mare sarei un gabbiano.

Simone Magli

Published in: on settembre 23, 2013 at 07:39  Comments (7)  

Il bisbiglio del vento

 
E sarai lì, con le mani chiuse a pugno sugli occhi serrati,
aspettando un’alba diversa, mentre il silenzio della sera, è ormai assordante.
E ti sveglierai, avvolto dalla luce del mattino.
Pensare all’amore quando il sole stanco si sdraia all’orizzonte,  fa sussultare …
Ma sarai lì, nel ricordo di un sogno che conosci tanto bene … Che non conosci affatto …
Continua a tenere gli occhi chiusi per non svegliarti, su una terra che non ti appartiene
Con la dolcezza di tutto te stesso, mentre gocce di pioggia
calmano la sete di un campo inaridito 
quasi lacrime, delicate e riconoscenti per quella tenerezza improvvisa
Sarai lì, inebriato da quel cielo che non avrà più colori incerti, ma tavolozze di arcobaleni
ubriacato da quel mare che si infrange spumeggiante sulla tua riva,  monotona e temprata.
E non sarà un corpo stanco a fermare un’emozione tanto grande! 
Accogli lo scompiglio con trepidazione come un dono del tempo,
che sempre restituisce ciò che ha rubato.
Non rallentare se il tuo passo è affaticato ma avanza leggero, lungo il sentiero dell’eternità.
Perché c’è l’universo dentro un sogno e l’infinito.
Per giocare col cuore e volare ed esitare e riconoscersi sempre!
Sarai lì, con gli occhi chiusi nell’attesa che il silenzio si attenui
ma se li aprirai, anche solo un poco ti accorgerai che l’alba è già arrivata
abbracciata ad un alito di vento
Sono qui …
Accoglimi!

Sandra Tosi

Published in: on settembre 23, 2013 at 07:37  Comments (4)  

Percorsi

 
Pomeriggio piovoso
d’incerta primavera
è giorno… sembra sera
e la coscienza se ne va a ritroso:
 .
le dolci strade dell’adolescenza
– via Lamponi, via Fragole, via More
lastricate di sogni!
 .
Ad ogni crocevia fermo il mio cuore.

Viviana Santandrea

Published in: on settembre 23, 2013 at 07:11  Comments (3)  

Il vuoto

Vuoto

LE VIDE

Des flammes nous entourèrent

sous nos pas l’abîme s’ouvrit

un silence de lait de gel d’ossements

nous enveloppait d’un halo

tu es la transfigurée

mon sort t’a cassé les dents

ton coeur est un hoquet

tes ongles ont trouvé le vide

tu parles comme le rire

les vents dressent tes cheveux

l’angoisse serrant le cœur

précipite ta moquerie

tes mains derrière ma tête

ne saisissent que la mort

tes baisers riants ne s’ouvrent

qu’à ma pauvreté d’enfer

sous le baldaquin sordide

où pendent les chauves-souris

ta merveilleuse nudité

n’est qu’un mensonge sans larmes

mon cri t’appelle dans le désert

où tu ne veux pas venir

mon cri t’appelle dans le désert

où tes rêves s’accompliront

ta bouche scellée à ma bouche

et ta langue dans mes dents

l’immense mort t’accueillera

l’immense nuit tombera

alors j’aurai fait le vide

dans ta tête abandonnée

ton absence sera nue

comme une jambe sans bas

en attendant le désastre

où la lumière s’éteindra

je serai doux dans ton cœur

comme le froid de la mort.

§

Fiamme ci avvolsero
sotto i nostri passi si spalancò l’abisso
un silenzio di latte di gelo d’ossa
ci avvolgeva in un alone

tu sei la trasfigurata
il mio destino ti ha spaccato i denti
il tuo cuore è un singhiozzo
le tue unghie hanno incontrato il vuoto

tu parli come si ride
i venti sollevano i tuoi capelli
l’angoscia che stringe il cuore
precipita la tua insolenza

le tue mani dietro la mia testa
non afferrano che la morte
i tuoi baci ridenti non si aprono
che alla mia povertà d’inferno

sotto il baldacchino sordido
dove pendono i pipistrelli
la tua stupenda nudità
non è che menzogna senza lacrime

il mio grido t’invoca nel deserto
dove non vuoi venire
il mio grido t’invoca nel deserto
dove i tuoi sogni si compiranno

la tua bocca sigillata alla mia bocca
e la tua lingua nei miei denti
l’immensa morte ti accoglierà
l’immensa notte cadrà

allora avrò fatto il vuoto
nella tua testa abbandonata
la tua assenza sarà nuda
come una gamba senza calze

aspettando il disastro
quando la luce si spegnerà
sarò dolce nel tuo cuore
come il freddo della morte.

GEORGES BATAILLE

Published in: on settembre 23, 2013 at 07:04  Comments (2)