Intorno all’albero del fico
che ombreggia un marciapiede,
schiacciato da zucchero e latte,
tra ronzio di vespe e calabroni affamati,
l’aria soffoca d’arsura.
Il frinire di cicale dà il tempo
affannoso al respiro del giorno,
miraggi odorosi si spandono
sull’asfalto infuocato,
neanche cornacchie volano al sole.
Lorenzo Poggi