Ho provato
tante volte
ad ascoltare
il chiacchierio confuso
dei platani
nelle giornate di vento.
Il fruscio delle foglie appare
come un’onda impetuosa
che sbriciola preghiere confuse.
Quello dei platani,
invece,
è un mormorio dolcissimo
che invita
al riposo e all’oblio.
L’urlo delle querce
sembra l’imprecare possente
dei condannati
che scuotono con violenza
ceppi e catene.
Solo i pini
lasciano filtrare con dolcezza
il vento tra i rami,
coperti di muschi e licheni.
Loro mi regalano frazioni di silenzio
ed invitano alla pace interiore.
Per questo io li amo
con tutta l’intensità del mio cuore.
La carezza del vento
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Una poesia dove gli alberi ci parlano. Splendida!
Anch’io li amo.
Grazie
Graziella
Ascoltare il chiacchierio degli alberi. Sublime, è come diventare un tutt’uno con la natura.
Patrizia
Piacevolissimo il dialogo con la natura in cui entri e vivi .Tinti
Bello questo comprendere il linguaggio degli alberi!
Piacevole la lettura scorrevole dei versi.
Giuseppe
Adoro ascoltare i loro fruscii, bella la poesia. Rosy
Grande capacità di ascolto e di comprensione. Stupenda!
Sandra
Avevo rettificato la poesia, ma purtroppo per un disguido ho pubblicato quella non corretta.
Il terzo verso è da leggere:” Quella dei pioppi”… perchè dei platani avevo già parlato nel primo verso…
Mi scuso con tutti!
Armando