La carezza del vento

Ho provato
tante volte
ad ascoltare
il chiacchierio confuso
dei platani
nelle giornate di vento.
Il fruscio delle foglie appare
come un’onda impetuosa
che sbriciola preghiere confuse.
Quello dei platani,
invece,
è un mormorio dolcissimo
che invita
al riposo e all’oblio.
L’urlo delle querce
sembra l’imprecare possente
dei condannati
che scuotono con violenza
ceppi e catene.
Solo i pini
lasciano filtrare con dolcezza
il vento tra i rami,
coperti di muschi e licheni.
Loro mi regalano frazioni di silenzio
ed invitano alla pace interiore.
Per questo io li amo
con tutta l’intensità del mio cuore.

Salvatore Armando Santoro

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7 commentiLascia un commento

  1. Una poesia dove gli alberi ci parlano. Splendida!
    Anch’io li amo.
    Grazie
    Graziella

  2. Ascoltare il chiacchierio degli alberi. Sublime, è come diventare un tutt’uno con la natura.
    Patrizia

  3. Piacevolissimo il dialogo con la natura in cui entri e vivi .Tinti

  4. Bello questo comprendere il linguaggio degli alberi!
    Piacevole la lettura scorrevole dei versi.
    Giuseppe

  5. Adoro ascoltare i loro fruscii, bella la poesia. Rosy

  6. Grande capacità di ascolto e di comprensione. Stupenda!
    Sandra

  7. Avevo rettificato la poesia, ma purtroppo per un disguido ho pubblicato quella non corretta.
    Il terzo verso è da leggere:” Quella dei pioppi”… perchè dei platani avevo già parlato nel primo verso…
    Mi scuso con tutti!
    Armando


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