La carezza del vento

Ho provato
tante volte
ad ascoltare
il chiacchierio confuso
dei platani
nelle giornate di vento.
Il fruscio delle foglie appare
come un’onda impetuosa
che sbriciola preghiere confuse.
Quello dei platani,
invece,
è un mormorio dolcissimo
che invita
al riposo e all’oblio.
L’urlo delle querce
sembra l’imprecare possente
dei condannati
che scuotono con violenza
ceppi e catene.
Solo i pini
lasciano filtrare con dolcezza
il vento tra i rami,
coperti di muschi e licheni.
Loro mi regalano frazioni di silenzio
ed invitano alla pace interiore.
Per questo io li amo
con tutta l’intensità del mio cuore.

Salvatore Armando Santoro

Il percorso

Il bosco accoglie
abbracciando i sensi
essenze di resina e mugo
felci rigogliose
e muschio che ricopre le rocce
bassi licheni emergono
a cercare la luce
improvviso scrosciare di acque
imponente cascata
come pioggia impetuosa
si getta dall’alto
riemerge da rocce
spruzzando nell’aria
ricade, scivola
e ancora s’imbatte
nella ruvida roccia
risale, riscende
si getta, salta nel vuoto
colmando il silenzio
del mondo

Maristella Angeli

Published in: on giugno 4, 2011 at 07:11  Comments (18)  
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La mia città


Tiepida è l’aria primaverile
in riposo le  barche
nel porto tranquillo
alla fonda la nave
in attesa d’attracco
sorvola  il gabbiano
lo specchio sereno
I monti di fronte lussureggianti
alle spalle il Vesuvio coi dolci pendii
scorre il treno sui portici antichi
la cupola domina
la sottostante cornice
Mille i colori riflessi nel mare
Dei miei ricordi, non molto lontani ,
ripenso a quando…
il mare molto più azzurro,
nel tempo passato
ricco di vita e di linfa argentata
gli scogli ricolmi di datteri e cozze
di alghe e licheni ripieno il fondale
la spuma ondeggiante
di acqua e di sale
e la lavica sabbia degli assolati arenili
con la gente solare, operosa e ospitale
rendeva unico e magico il litorale
Baciata dalla natura,
e dal clima temperato
la mia città… è cosi graziata

Ciro Germano