Renga natalizio

Sogni d’amore
per spegnere il terrore
di sangue e morte

Tra preci e canti
rinasce il bambinello
portando luce,

voglia di pace
nei cuori speranzosi
colmi di fede

Calore e baci
di veri sentimenti
riempiono l’aria.

Fiocchi di neve
ammantano ogni cosa,
dolce è il candore

Patrizia Mezzogori

Published in: on dicembre 5, 2019 at 06:59  Lascia un commento  

Il sole mi bacerà ancora

Seduta nella mia larga cucina
Bianca e piena di luce
Sulla mia riposante poltrona
Coperta dal panno rosa
Che qualcuno mi regalò,
Guardo la finestra 
Come fosse un quadro 
Sul mondo, sulla vita.
Vedo il cielo nuvoloso,
Ma luminoso del sole nascosto. 
Le nuvole viaggiano nell’aria,
Nello spazio, nel tempo
Come anime.
Vedo le mie belle piantine aromatiche
Sul davanzale che io curo.
La musica si spande attorno
Ascolto un buon sound,
Il libro appoggiato
Sulle mie gambe allungate.
Sono diventata una gatta,
Sono diventata domestica,
Sono piuttosto malata,
Me l’hanno detto i medici,
Ho dovuto crederci.
Eppure qui seduta riesco solo
A sentire questa musica,
E a guardare Il cielo, 
Riesco solo a vedere
Quella luce che traspare e
A pensare, immaginare
Che sopra, dietro c’è il sole
Che col suo calore bacera’
Le mie piantine, mi bacera’ ancora.

Piera Grosso

Published in: on dicembre 5, 2019 at 06:56  Comments (3)  

Dietro una donna

Spostato su col gomito un lievito di nebbia,

Colava biacca da una fiasca nera

E a briglia sciolta nel cielo

Canuto e greve caracollava fra le nuvole.

Nel fuso rame di case stagnate

A stento si contengono i tremiti delle vie,

Stuzzicati da un rosso mantello di lussuria,

I fumi diramavano le corna dentro il cielo.

Cosce -vulcani sotto il ghiaccio delle vesti,

Messi di seni mature già per il raccolto.

Dai marciapiedi con ammicchi malandrini

Frecce spuntate insorsero gelose.

Stormo che a un colpo di tacco si levi a volo nel cielo

Preghiere di altezze presero al laccio Iddio:

Con sorrisi da topi lo spennarono

E beffarde lo trassero per la fessura d’una soglia.

L’Oriente in un vicolo le scorse,

Più in alto risospinse la smorfia del cielo

E il sole dalla nera borsa strappato fuori

Pestò con cattiveria le costole del tetto.

 

VLADIMIR VLADIMIROVIČ MAJAKOVSKIJ

Published in: on dicembre 5, 2019 at 06:50  Lascia un commento