A Morgan

Principe dei nembi e delle onde. 
Il vento nei capelli. 
Sul volto la salsedine. 
Sul tuo collo assaggiare
il gusto del mare. 
La luce arancio del tramonto
e un castello.
Pirata delle tempeste 
piantato sul molo, 
immobile 
eppure in volo. 
Il mantello nero 
ali di corvo di Edgar Allan. 
L’albatro di Rimbaud. 
Siamo nel 1880 forse 
e dove siamo 
in quale porto senza navi. 
Mi fa spavento il mare. 
Ma lo voglio annusare 
fra gli abiti usati 
di te che sai tornare.

azzurrabianca

Published in: on dicembre 2, 2019 at 07:36  Comments (1)  

I baracconi

Sui volti oscillano le lampade,

le ragazze appoggiate ai baracconi

guardano oltre i vetri,

gonfie le labbra, i grandi occhi incerti.

Gli uomini sparano spavaldi;

fingono esse un entusiasmo

vecchio come il mondo,

applaudono con le mani

morsicate dal gelo.

Sulla giostra i bambini

girano con spavento,

non possono afferrare

la felicità che fugge.

Entro umide gabbie gli orsi, simili

a misteriosi uomini impazienti,

pregano nella notte

fiutando oscuri venti.

Una donna siede a un tavolino

con la pistola; il bersaglio

gira in eterno, pallido, graffiando:

scuote le chiome agli alberi.

 

ROBERTO ROVERSI

Published in: on dicembre 2, 2019 at 07:24  Lascia un commento  

Tolgo il disturbo

Predicai al vento le mie poesie.
Io, ciarlatano da fiera,
fui preda di presuntuosa illusione.
Con sole parole volevo curare,
sciolte in mezzo bicchiere
come le bugie dei dottori.
Tu vivrai, tu guarirai:
non sentite l’errore in questi futuri,
non vedete come la mia grammatica stride? 
Non può uscire da questa lampada
nessun genio del male oscuro,
non sorgerà mai quell’alba di luce
che i persecutori farà fuggire.
Clorpromazina, risperidone,
mettete al posto del mio cieco amore
un milligrammo di vana illusione.
Perfenazina, aloperidolo,
voi conoscete una sola parola
che tolga il disturbo come magìa?
E allora sono io, 
io che stringo quell’anima al petto
come lei prigioniero in una cupa stazione,
io che canto gli ultimi istanti
di un sogno strappato alla triste realtà,
sono io che tolgo il disturbo 
e parto senza valigie
perché sul mio calendario
sono finite le vacanze del cuore.

Fabio Sangiorgio

Published in: on dicembre 2, 2019 at 06:56  Comments (1)