La prima volta che amai riamato
avevo sedici anni e di repente
da che ero sano mi trovai malato
per una dolce pupa adolescente.
Vidi negli occhi suoi raggi di sole,
nei suoi abbracci trovai pace infinita
ed abbagliato come un girasole
sperai d’averla accanto per la vita.
Nel mio cuore sbocciò tutto un giardino
ove la passiflora e il fiordaliso
vestivano d’azzurro il mio mattino
pellegrino fedel del suo sorriso.
Era Natale e nacque in quell’inverno
la mia prima nozione dell’amore
che pensavo davvero fosse eterno
e non s’accompagnasse mai al dolore.
Ma all’improvviso venne un giorno nero
in cui disposizioni superiori
trasferirono dentro al cimitero
le emozioni, il giardino ed i suoi fiori.
Se passo dalla via dove il pensiero
vide l’anima mia farsi persona,
la mente torna ancora al giorno nero
che, sepolto nel cuor, non m’abbandona.
Eppure sono grato alla fanciulla
che popolò di sogni il mio pianeta,
accese il fuoco e poi sparì nel nulla;
per non morire…diventai poeta.
Santi Cardella