Il pesce

Le reti tirano i pescatori
con moto lento, con voci strane:
or su la riva mucchio d’argento
palpita e guizza con mosse vane.
Or nella rete pur si dibatte
geme e s’attorce questo mio cuore.
Non vuol morire, non può fuggire.
Qualcuno piange. Forse è l’addio.

LEA LUZZATI SEGRE

Published in: on gennaio 31, 2020 at 07:41  Comments (1)  

Il mio autunno

Son stato primavera, estate,
e ora, come gli alberi maturi
si colorano e perdono le foglie,
la mia psiche è autunno
che nel silenzio ascolta
un canto d’introverse cromie
e lentamente accetta
l’idea d’impermanenza.
Via la paura del crescente gelo,
ora è tempo anche per me
fra gli ultimi brividi di sole,
di lasciar cadere tutte le foglie
in quel variegato tappeto
che si evolverà in altre vite.
La mia nudità sarà spazio vuoto
per nuovi petali di ciliegio.

Alberto Baroni

Published in: on gennaio 31, 2020 at 07:39  Comments (3)  

Fottuta illusione

Quando tocchi il mare con gli occhi
esso ti spoglia e diventa scrigno
dei tuoi pensieri più profondi;
gli parli con lo sguardo,
ti denudi completamente.
Diventi invisibile.
Ti ritrovi poi in una goccia
di raggio di sole come a ricordare
che sei ansiosa di desiderare
giorni diversi
-caldi e mai senza speranza-
Ti rispetti: sai che semini
senza mai aspettarti nulla
dai #milleeununiverso che incontri.
L’onda urta sulla spiaggia:
ormai sei nuda.
Ma nonostante tutto
il ciclo ricomincia.
Non smetti di sognare
-e nel mentre mandi al diavolo
la fottuta illusione
che il mondo ti regala-

Glò

Published in: on gennaio 31, 2020 at 06:59  Lascia un commento  

Galoppo

GALOPE

Las tierras, las tierras, las tierras de España,
las grandes, las solas, desiertas llanuras.
Galopa, caballo cuatralbo,
jinete del pueblo,
al sol y a la luna.

¡A galopar,
a galopar,
hasta enterrarlos en el mar!

A corazón suenan, resuenan, resuenan
las tierras de España, en las herraduras.
Galopa, jinete del pueblo,
caballo cuatralbo,
caballo de espuma.

¡A galopar,
a galopar,
hasta enterrarlos en el mar!

Nadie, nadie, nadie, que enfrente no hay nadie;
que es nadie la muerte si va en tu montura.
Galopa, caballo cuatralbo,
jinete del pueblo,
que la tierra es tuya.

¡A galopar,
a galopar,
hasta enterrarlos en el mar!

§

Le terre, le terre, le terre di Spagna
le grandi, le solitarie deserte pianure,
galoppa cavallo pezzato cavaliere del popolo
al sole ed alla luna.

A galoppare, a galoppare,
fino a seppellirli  sotto il mare.

Come il cuore suonano, risuonano, risuonano,
le terre delle Spagne sotto i ferri del cavallo
galoppa cavaliere del popolo cavallo pezzato
cavallo di schiuma.

A galoppare, a galoppare,
fino a seppellirli sotto il mare.

Nessuno, nessuno, nessuno, che davanti non c’è nessuno,
che la morte non è nessuno se va sulla tua sella,
galoppa cavallo pezzato, cavaliere del popolo
che la terra è tua!

A galoppare, a galoppare,
fino a seppellirli sotto il mare.

RAFAEL ALBERTI

Published in: on gennaio 30, 2020 at 07:33  Lascia un commento  

In questo mattino

A mia madre

Nasci in questo mattino
un cielo azzurro addosso
un filo di perle, un sorriso.

Nasci e mi sei madre
in questa terra arida di fiori
nel grido d’acqua e ventre
in cui la voce rotola tra i sassi

e mi racconti delle guerre
del gusto ingenuo del tuo pane
il languore dell’addio ai baci
a quell’amore che conserva
la sua bellezza muta,
incastonata come gemma
nel cedere alle rose di settembre.

– Stoica –
mi sei coraggio
nella meraviglia spietata della vita
in questa valle di lacrime e abbandoni
qui dove s’acquieta il tempo,
al tramonto nella luce dei respiri.

astrofelia franca donà

Premio Speciale per la miglior opera a tema amoroso al “Premio Nazionale di Poesia L’Arte in versi” – Jesi (AN)

Published in: on gennaio 30, 2020 at 07:22  Comments (1)  

Dietro finestre chiuse

Dietro finestre chiuse
cuori che palpitano
desideri sopiti
i tanti se e i ma
sorrisi spenti
attese vane
sguardo all’orizzonte
sogni di ieri
speranze di oggi
uno sguardo al passato
a ciò che resta
gioia e stupore
vagiti e il primo sguardo
una mamma che veglia
s’addormenta stanca
il duro lavoro d’officina
le mani callose
di chi coltiva i campi
chi non dorme
insonne prega
chi soffre in silenzio
piange l’amore perduto
chi si dispera
un lutto appena accaduto
chi giace in un letto d’ospedale
saluta i raggi del sole
finestre da cui osservare il mondo
l’alone umido il fiato di un bambino
una scritta sul vetro: “Vogliatevi bene”
spettatori di un film di vita
che non ha fine

Maristella Angeli

Published in: on gennaio 30, 2020 at 06:51  Comments (2)  

Biglietto lasciato prima di non andar via

Se non dovessi tornare,
sappiate che non sono mai
partito.                      

Il mio viaggiare
è stato tutto un restare
qua, dove non fui mai.

GIORGIO CAPRONI

Published in: on gennaio 29, 2020 at 07:27  Lascia un commento  

Il futuro si veste di nero

Ho visto un gregge su scanni rossi
brucare pensieri e pezzi sgangherati
di tavole della legge.
Ho sentito parole in cerca d’un senso
tra pance soddisfatte e applausi da claque.
Ho visto sorrisi da Unni
gustando veleno nella coppa d’un teschio
Il futuro si veste di nero
ma fa finta di niente.

Lorenzo Poggi

Published in: on gennaio 29, 2020 at 06:57  Lascia un commento  

Morbido blues

Ho bisogno della morbidezza
Di questo blues,
Ho bisogno ora di una vita delicata,
Fatta di colori pastello,
Ho bisogno di curarmi
Fino in fondo,
Come alla fine
Si dovrebbe fare sempre.
Ho necessità di camminare
A passo lento come
Non ho mai fatto,
Fa bene al cuore e
Agli occhi lenti pure
Che così non perdono
Nulla, non tralasciano i dettagli,
In cui si trova il meglio.
Non voglio nessun tempo o
Orologio, voglio lo scorrere lieve
Del fiume e sentire il suo fruscio.
Che meraviglia questo swing
Soffice come un cuscino
Profumato di lavanda
Su cui poggiare la testa
Solo per sognare bene.
Che gioia la mia casa
Soffusa di musica
Che accompagna la mia vita.

Piera Grosso

Published in: on gennaio 29, 2020 at 06:52  Lascia un commento  

Lui nel silenzio

Sembro sola

ma quante parole diluite

nel silenzio della sera

Accanto a me lui oltre la vita

nel dilatarsi religioso

dell’assenza

Mi prende per mano e racconta

parole senza forma senza suono

Solo io capisco

Racconta un amore

diverso divino

Questo silenzio profumato

lo riporta a me

voce appena sussurrata

Amo di lui questo insolito

ritorno

chiudo gli occhi grevi di pianto

camminiamo abbracciati

lungo il viale assolato

senza fine

Nella luce riflessa ritrovo

pensieri fuggiti da quel mio

essere che non è più mio

soltanto cambiato

rinnovato come il suo

Sogni sparsi e ricordi

che chiudo gelosa nel cuore

trasformato dall’eternità

 

Giuliana Angeli

Published in: on gennaio 28, 2020 at 07:41  Comments (4)