Ultimo percorso di città
tra l’urbano e il suburbano
in stracche periferie immobili
di anime incoscienti
delle proprie assenze
tra rabbie sepolte
sotto gli infiniti orli di anime a pezzi
camposanti senza croci
di speranze e amori fatiscenti
sepolti in costruzioni d’illusioni
scolorite in mille morti
che non vedono non sentono non parlano
il concerto è finito nel vuoto teatro di periferia
musiche e parole crollano come terremoti
crepate senza umanità
io ripulisco le mie tasche delle storie inutili
sentieri chiusi di dottrine e filosofie
per vivere su nuvole di periferia.
Enrico Tartagni