Fatta
è la vita
di piccole cose, parte
e tutto di noi: consolazione
al pretesto del passaggio terreno, al miraggio del viaggio.
Accontentarsi di ìnfime cose, carpe diem,
e dir grazie pensando a chi non può avere neanche quelle:
enormità per chi ha fame, ingiustizie, le guerre.
Di poi tutto verrebbe in seconda battuta,
in secondo piano, non più importante, più nulla,
soltanto minime cose ordinarie, separandole dal senso
del giorno per giorno.
In pazienza, per ciò che si ha, per ciò che si soffre . . .
Fino al buio della
nera notte di
Luce.