Sera d’estate

 
Dicono ci siano state, io non ricordo,
altre estati così;  l’ho sempre amata
questa stagione così calda e bella
questa poi…
più delle altre mi toglie il respiro
.
Provo stasera a sottrarmi al suo abbraccio:
qui, nella verde oasi tra le case
percorsa dai su e giù della ciclabile,
ricerco un’illusione di frescura.
.
La mia curiosità varca i balconi
attratta dai rettangoli di luce
variamente arredati;
fotogrammi sfuggiti alla moviola
di un film muto.
Privacy messe a nudo
dall’impudica afa  che attanaglia
e in cui io mi figuro
esistenze serene. 
Pare strano
ma non so immaginare
nella luce il dolore;
piuttosto lo vedo annidarsi
nella penombra
d’intimità racchiuse
e persiane abbassate.
.
Ma non voglio pensarci!
Ora qui ci sei tu
ci sono io e una magica estate
che ci avvolge romantica e sensuale
e a tratti ci stordisce con l’effluvio
del gelsomino
che ormai va sfiorendo
tra un continuo
frinire di cicale.
Intorno e oltre, storie quotidiane.

Viviana Santandrea

Ti dono un bouquet di fiori selvatici

Ti dono un bouquet di fiori selvatici
offrono gratis nei prati i loro colori
bianchi e rosa così leggeri sul verde
l’achillea dai piccoli fiori uniti
e il bianco cerfoglio ad ombrello
un delicato profumo piccante e dolce
qualche fogliolina, non troppa, dà gusto
all’insalata e la fa calmante e tonica.
Ti offro questo giorno di calma
il blu di cielo dove la poiana
tende le ali maestose alta
vola in cerchi e lancia
acuto il suo grido libero.
Il verde ombroso dei castagni
e le acque trasparenti fra i muschi.
Ti offro fiori di luna
colti sul ciglio della sera
steli bianchi e legnosi lisci
che paion levigati dal mare
in cima le medaglie opalescenti
dai riflessi madreperla del sogno.
Il sole già scende verso il bordo
della collina e saluta il mondo
fa d’oro la peluria ai calanchi
e il casolare oltre il bosco sulla costa
di pietra serena d’identico colore
ci mostra una faccia radiosa
e con l’altra già prende sonno.
E poi il buio che allaga di stelle
la frescura che scende e l’odore
caldo della terra e i grilli
la nenia ritmata e armonica che culla
punteggia lo spazio della notte
dilata la percezione interiore.
Spegni il motore e ascolta
tienile strette tutte queste cose
con le altre che scoprirai
non scordartene e falle vivere
sempre

azzurrabianca

Tra le braccia dell’oggi


E son qui, col peso degli anni
che greve al crepuscolo appare
e lieve diventa al sorger del sole.
Qui – tra le braccia dell’oggi –
conquisto le ore del declino
in esse versando aria frizzante.
Aprirò tutti i pori al pensiero
di volerli riempir di frescura,
ossigeno del nuovo sogno.

Aurelio Zucchi

Published in: on luglio 21, 2010 at 07:36  Comments (2)  
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