Freddo silenzio…
Sera d’estate
Sperando nel ritorno
Il poeta migrante
urla al mondo
rimbomba il suo eco nella valle
imprime parole ritrovate
segna i passi della vita
dipinge il mondo che sente
estrae la linfa dell’albero dei pensieri
distilla parole
imprime i fotogrammi dell’anima
spera nel ritorno
nella sua terra che ama
Canto alla notte
Nel tuo baccello di stelle ad uno ad uno ho visto nascere fotogrammi fulgenti d’eterni sogni incantatori. Nell’incertezza delle tue braccia rannicchiandomi ho tremato, nudo cuore smarrito, levigato da ogni callo di realtà. – Ho invidiato la morte col suo assordante, infinito mantello, amato il filo d’erba che commuove l’alba con muta rugiada, e ho abitato l’istante, mattone del tutto che figura l’essere. Ma questo inesorabile migrar di comete, alla perenne ricerca d’altri natali, Notte, scaglia immani, astronomici silenzi sulle mie labbra avvinghiate, inabissando in mari diversi l’infinitesimale mio cercar poesia.
Ombre
Ombre in rassegna sfilano
davanti agli occhi chiusi,
ad animare i sogni, che la notte
intrattiene, affascinata.
Parole senza voce raccontano
storie in bianco e nero
dietro sipari di nebbia
che il respiro dipana, e colora.
Pensieri sfarfallano
disordinatamente tra i ricordi
e prendono corpo piano, piano
e s’accendono al pulsar d’un cuore insonne
che giace e non riposa,
e la mente riordina sbiaditi fotogrammi
senza mai riuscirci,
ché il giorno arriva presto e spegne i lumi
e l’al di là svanisce, e fugge via
ogn’ombra,
che tornerà, però, finché un pensiero
la invocherà seppur senza saperlo.
Armando Bettozzi