Freddo silenzio…

 
Edera avvinghiata al muro
è il freddo silenzio che mi abbraccia
in odori e pensieri colmi di pianto
che trasformano la fiducia
in acerrima nemica della speranza
.
Come ombra su ombra
il vuoto cela i ricordi
avviluppandoli in una ragnatela
vischiosa e mortale
dalla quale è difficile districarsi,
.
mentre su mute facciate lacrimose
affogano i fotogrammi
di un saluto ingannatore
che nascondeva il tuo addio
e l’inizio… del mio morire

Patrizia Mezzogori

Sera d’estate

 
Dicono ci siano state, io non ricordo,
altre estati così;  l’ho sempre amata
questa stagione così calda e bella
questa poi…
più delle altre mi toglie il respiro
.
Provo stasera a sottrarmi al suo abbraccio:
qui, nella verde oasi tra le case
percorsa dai su e giù della ciclabile,
ricerco un’illusione di frescura.
.
La mia curiosità varca i balconi
attratta dai rettangoli di luce
variamente arredati;
fotogrammi sfuggiti alla moviola
di un film muto.
Privacy messe a nudo
dall’impudica afa  che attanaglia
e in cui io mi figuro
esistenze serene. 
Pare strano
ma non so immaginare
nella luce il dolore;
piuttosto lo vedo annidarsi
nella penombra
d’intimità racchiuse
e persiane abbassate.
.
Ma non voglio pensarci!
Ora qui ci sei tu
ci sono io e una magica estate
che ci avvolge romantica e sensuale
e a tratti ci stordisce con l’effluvio
del gelsomino
che ormai va sfiorendo
tra un continuo
frinire di cicale.
Intorno e oltre, storie quotidiane.

Viviana Santandrea

Sperando nel ritorno

Il poeta migrante
urla al mondo
rimbomba il suo eco nella valle

imprime parole ritrovate
segna i passi della vita
dipinge il mondo che sente
estrae la linfa dell’albero dei pensieri
distilla parole
imprime i fotogrammi dell’anima

spera nel ritorno
nella sua terra che ama

Maristella Angeli

Published in: on febbraio 16, 2011 at 07:47  Comments (10)  
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Canto alla notte


Nel tuo baccello di stelle
ad uno ad uno
ho visto nascere
fotogrammi fulgenti
d’eterni sogni incantatori.
Nell’incertezza
delle tue braccia
rannicchiandomi ho tremato,
nudo cuore smarrito,
levigato
da ogni callo di realtà.
Ho invidiato la morte
col suo assordante,
infinito mantello,
amato il filo d’erba
che commuove l’alba
con muta rugiada,
e ho abitato l’istante,
mattone del tutto
che figura l’essere.
Ma questo inesorabile
migrar di comete,
alla perenne ricerca
d’altri natali, Notte,
scaglia immani,
astronomici silenzi
sulle mie labbra avvinghiate,
inabissando in mari diversi
l’infinitesimale mio
cercar poesia.

Flavio Zago

Ombre

Ombre in rassegna sfilano
davanti agli occhi chiusi,
ad animare i sogni, che la notte
intrattiene, affascinata.
Parole senza voce raccontano
storie in bianco e nero
dietro sipari di nebbia
che il respiro dipana, e colora.
Pensieri sfarfallano
disordinatamente tra i ricordi
e prendono corpo piano, piano
e s’accendono al pulsar d’un cuore insonne
che giace e non riposa,
e la mente riordina sbiaditi fotogrammi
senza mai riuscirci,
ché il giorno arriva presto e spegne i lumi
e l’al di là svanisce, e fugge via
ogn’ombra,
che tornerà, però, finché un pensiero
la invocherà seppur senza saperlo.

Armando Bettozzi

Published in: on febbraio 5, 2010 at 07:29  Comments (4)  
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