Di quell’amore…
Di quell’amore…di quale amore,
nato così per caso,
così sbagliato, così malato.
L’incanto delle parole
– magico caleidoscopio di chimere –
elaborate dalla tua mente
in disarmoniche azioni distruttive.
Emozioni bruciate, invase,
usate per sudice pulsazioni,
sgretolate inesorabilmente
come castelli di sabbia
davanti alla marea che sale.
Di quell’amore… in quell’amore,
tu spietato carnefice
trincerato dietro false ideologie,
sei entrato come ombra oscura
che profana tempi verginei
con rabbia cieca e devastante,
col bisogno d’amore inappagato
di chi è incapace d’amare.
Di quell’amore… su quell’amore
palpebre stanche calano
tra macerie e silenzi amari
lasciati da chi ha solo preso
… e mai saputo donare
The URI to TrackBack this entry is: https://cantierepoesia.wordpress.com/2011/11/05/di-quellamore/trackback/
Cara Pat,
hai scritto una bellissima poesia.
Tuttavia triste per un amore, che non era vero amore, ma una delusione per un accoppiamento in attrazione sessuale di un essere abbietto che sussurrava dolci parole – evanescenti chimere – per raggiungere il
suo scopo: soddisfare solo il suo bestiale istinto
di carnefice del vero amore.
Spero non sia autobiografica,
un abbraccio, Paolo.
C’è sempre una parte di noi in quello che si scrive caro Paolo.
Grazie, Pat
Cara Patrizia, condivido con Paolo.
Bellissima poesia di un’amore devastante.
Un abbraccio
Graziella
Ti ringrazio Graziella
Un abbraccio a te, Pat
Spesso le parole come una maschera coprono l’inganno e l’ipocrisia.
Cara Pat é una poesia triste la tua, che purtroppo nella realtà prende molte donne sensibili che si affacciano all’amore con fiducia. Ancora più triste poiché a volte lasciano nell’anima dei segni indelebili.
ciao
Giuseppe
Si, una poesia triste che rispecchia una realtà che segna profondamente, hai perfettamente ragione Giuseppe.
Ciao, Patrizia
Versi amari verso chi non sa amare e usa l’altro ,versi intensi ,direi ferite in versi.Ciao Pat.Tinti
Ferite in versi, mi piace come hai definito le mie parole Tinti.
Ti ringrazio, ciao
Pat
Una poesia da brividi, che tratteggia un profilo aberrante di chi si approfitta dell’amore vero per succhiarne la linfa come un parassita.
Esistono, sì, questi vili omuncoli…esistono purtroppo.
Un abbraccio sincero.
Elide
Versi toccanti!
“Di quell’amore… su quell’amore”, questo ritornare a toccare le ferite inflitte, dà al testo una dinamica particolare.
Un caro saluto
Maristella