Manichini ricoperti di lana
e solito blu di pigiami in mostra.
Di qua dal vetro schizza il ricordo
dell’ultimo agosto, onde accecanti
di un’estate fuggevole amica.
Il passo si fa sempre più spedito
e l’eco del freddo l’aria riempie.
Il cielo si diverte ad osservare
la lenta pioggia di foglie a dispetto
che tracciano voli di morbide morti
quasi a spezzare il conveniente appiglio
di chi solo nel mare vede il meglio.
Di giallo caduco si fa la strada dell’oggi,
dimenata dai capricci, anche del vento.
Aurelio Zucchi
mi sembra d’aver intuito una metafora tra questa pioggia di foglie. “che tracciano voli di morbide morti
quasi a spezzare il conveniente appiglio
di chi solo nel mare vede il meglio.” bella Rosy