E tu che ne sai

E tu che ne sai

di pensieri allo specchio

tornati indietro

in cerca di risposte

nella tempesta del dolore

Sono solo. Solo per la strada

che porta alle impressioni

deformate dalla solitudine

radicata

nell’essenza dell’amore tagliato

Ciò che è stato

morde il desiderio del ritorno

ma

il sogno ha paura del vuoto

e gioca con le lenzuola

E fino a quando

l’ambulanza della consapevolezza

correrà con voce grattata

verso la stagione

del grande silenzio?

.

Giovanni De Simone

Published in: on ottobre 12, 2015 at 07:41  Comments (9)  

Il destino

Ma viene l’attimo quando
alla porta bussa il Destino
con la tua stessa mano.

Non puoi non aprirgli.
E mette in fuga il silenzio
con la voce tua.

Quel che è scritto per te
con calligrafia incerta
sarai tu stessa a scriverlo.

Se per paura lo cancelli,
cancellerai il tuo volto
con il gesto tuo.

Il Destino prende dimora in te.
E dove potrai fuggire, tu,
più lontano dalla tua pelle?

BLAGA NIKOLOVA DIMITROVA

Published in: on ottobre 12, 2015 at 07:24  Comments (3)  

Après nous le déluge

le visioni dei giorni, il perdurare
che si è adattato al moto ondulatorio
malgrado il naufragare d’altre vite
_uomini morti a testimoni_
uomini vivi sulle boe del mondo

un mare rosso accusa tutti noi
la nostra terra è un covo di predoni

l’umanità s’è spenta e ripiegata
sotto la propria schiena
_si fa finta di credere al buon dio_
come se salmodiare
lo compiacesse fino a trarre in salvo

abbiamo un bel vestire d’arte e fiori
attenendoci a canoni accademici
un fingere che basti la bellezza
a distanziare il marcio
ma la morte ci aspetta tutti al varco
e la sola certezza è che di noi
si parlerà di popoli egoisti _ memi e geni_
vissuti senza mai guardarsi intorno
inabissati già nelle città
o apatici in un’arca di noè
galleggiante sul sangue dei perduti

Cristina Bove

Published in: on ottobre 12, 2015 at 07:22  Comments (1)  

Datemi un pugno

Pugno

Un pugno alla tristezza
e un pugno allo stomaco 
e una carezza

Poi datemi un pugno di sabbia da fare scivolare lento a setaccio

Giusto per trovare
due granelli di follia

E uno di felicità

Pierluigi Ciolini

Published in: on ottobre 12, 2015 at 07:15  Comments (1)  

Nostalgia

Oggi ho nostalgia di un tempo in cui
Avevo un lavoro sicuro
Magari noioso e un po’ alienante
In ufficio otto ore al giorno
A dattilografare di brevetti
E quella era la parte divertente
Perché non ci capivo niente
Dei termini tecnici che ascoltavo
Dalla cuffietta all’orecchio e che
Battevo veloce e decisa sui tasti
Della macchina rumorosa
E c’erano da cambiare i nastri
Rossi e blu quand’erano consunti
Ma il bello erano i ritmi
Che inventavo in quei suoni
Bei tempi quando avevo
La sicurezza del lavoro
E nessuna preoccupazione
Di carattere economico
Ed era bello la sera quando
Uscivo sotto il portico del centro
E camminavo camminavo
A scaricare la tensione
A volte arrivavo fino a casa
Oppure avevo la bici e pedalavo
Era bello allora anche essere
Per strada serena senza paura
Ho nostalgia oggi di quei tempi
Anche della famiglia a casa
E si litigava non ci si parlava
Oppure si urlava e si correva
Un gran casino incomprensioni
Frettolosità gastriti ma alla fine
Un bacino e ci si voleva bene
Nonostante l’umana incapacità
Magari di certi momenti un po’ meno
Ma ho nostalgia oggi
Delle consuetudini delle sicurezze
Del calore che comunque c’era
La società ne era più permeata
Ho nostalgia anche di quando ero
Fidanzata e ci si vedeva certe sere
Non tutte e ci si aspettava
Ci si abbracciava e baciava
E si andava al cinema
Tre o quattro volte a settimana
Il sabato in centro con gli amici
Perlopiù e poi la pizza o il pub
La dolce vita la bella vita
Le altre sere al parrocchiale
Quasi di fronte a casa ma in auto
Con l’audio che gracchiava
E la pellicola un po’ sgranata
Sì ho nostalgia ho nostalgia
Di Bologna com’era quando
Si usciva felici e ci si divertiva
Al teatro Duse a sentire Gaber
O all’osteria delle Dame
In via Castiglione dove spesso
Andava Guccini ma non l’abbiamo visto
Ma monelli all’uscita un po’ brilli
A correre sotto i portici e suonare i campanelli
Eh sì ho nostalgia
Delle risate ai film di Tognazzi
Dei sogni sognati in quei cinema
Ora trasformati in altre cose e no
Non mi piacciono quelle grandi
Sale di ora dove appoggi il bicchiere
E non fai rumore e non ci si bacia più
Ho nostalgia sì senza vergogna
Delle passeggiate per mano o abbracciati
Delle tenerezze passate
Di certi film lenti lunghi e bellissimi

azzurrabianca

Published in: on ottobre 12, 2015 at 07:08  Comments (3)