Sono lacrime di gioia
che cadono dal cielo oggi
non è pioggia
lacrime di piccola fata
qualcuno che sorride lassù
per mano l’ha portata
a squarciare il velo
dell’esistenza.
.
Sandro Orlandi
(per la nascita di Morgana)
Sono lacrime di gioia
che cadono dal cielo oggi
non è pioggia
lacrime di piccola fata
qualcuno che sorride lassù
per mano l’ha portata
a squarciare il velo
dell’esistenza.
.
Sandro Orlandi
(per la nascita di Morgana)
I puntini che infilo
nel candore dello schermo
sono puntini
particolari
sono puntini d’amore
parole a catena di piccoli baci
che linkano grandi cuori lontani
battiti
ritmi
i miei …
sono
pensieri volteggianti dentro confini senza cieli
planano
sono la pista
senza luci nel buio
per farci atterrare
senza vento e senza pioggia
nelle nostre anime innamorate…
tamo tamo…
Enrico Tartagni
Mare autunnale
che sa di caldarroste
dipinge con oro, ocra
arancio e rosso
foglie irradiate di luce
Fumo di camini accesi
eco di passi frettolosi
di voci nascoste da sciarpe
negozi si apprestano
ad addobbarsi per il Natale.
Soffice la luce del cuore
che pulsa alternando
rintocchi d’amore
quelli di memorie
con desideri di futuro
che appare in un viale
adornato di gigli candidi.
Maristella Angeli
So are you to my thoughts as food to life,
Or as sweet-season’d showers are to the ground;
And for the peace of you I hold such strife
As ‘twixt a miser and his wealth is found.
Now proud as an enjoyer, and anon
Doubting the filching age will steal his treasure;
Now counting best to be with you alone,
Then better’d that the world may see my pleasure:
Sometime all full with feasting on your sight,
And by and by clean starved for a look;
Possessing or pursuing no delight
Save what is had, or must from you be took.
Thus do I pine and surfeit day by day,
Or gluttoning on all, or all away.
§
Come il cibo alla vita sei per me,
come alla terra acquazzoni di maggio,
e per tuo amore così mi tormento
come per l’oro suo pena l’avaro
che del possesso ora esulta, ma già
teme che i suoi tesori involi il tempo:
e ora bramo di starti unico accanto
ora che il mondo ammiri il mio piacere,
sazio talor soltanto del vederti,
poi subito affamato di uno sguardo;
e non v’è gioia ch’io tenga o insegua,
se da te non l’attendo o non m’avanza.
Così divoro e languo ognor, vorace
tutto afferrando o morendo di fame.
WILLIAM SHAKESPEARE
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