Tardi apparisti, sacra immagine!

Tardi apparisti, sacra immagine!
Certo potranno dire di avere
il tuo corpo consumato, io solo
l’odore della tua anima!
Ma sono ancora a ripetere le stanche
parole dell’amore, dopo che
perversione e peccato
via fuggirono da me reso pesante
dagli anni. Questa casa è vuota,
inesorabile, banale, piango
asciutte lacrime sopra il tuo viaggio
verso Napoli, Mergellina, il Vesuvio!
Io perché non partii? Restato
a contemplare i miei lutti,
la giovane follia saprà
addormentarsi fra le tue braccia
tenere…

DARIO BELLEZZA

Published in: on ottobre 19, 2015 at 07:46  Comments (3)  

Due novembre

Occhi spenti
profondono luce,
melico ardor di salme…
cuori ardenti
battono attese,
fiumi di parole…
amori
gioie
lacrime
adiscono
agli aliti
di questo giorno
affiorano
dai riflessi
di queste zolle,
salgono al ciel
come un ardor di ali.

.

Giuseppe Stracuzzi

Published in: on ottobre 19, 2015 at 07:32  Lascia un commento  

Madre acqua

Ho unito le mani a coppa

per stringere pioggia

come pensiero tornato.

 

Ha semi di sabbia con sé

e odora del sudore del deserto

e del vento che soffia impurità

per lievitare perle

nel seno delle nuvole.  

 

Mi ricordo di scene già viste.

 

Gocce di pioggia unirsi

in rivoli di fango dentro tombini

intasati di foglie di città.

 

E fiumi ingrossati che scendono a mare.

 

Già, il mare…

 

Non restituisce, piovendo,

solo l’acqua dei fiumi,

ma anche le grida dei flutti

e voci strozzate che urlano aiuto.

 

Era nostro quel mare.

Ora…

è culla di morti.

 

Lorenzo Poggi

Published in: on ottobre 19, 2015 at 07:29  Comments (4)  

Ero migrante

Ero migrante una valigia di cartone
povere cose dentro due fotografie
di mamma il babbo i sette miei fratelli
di terza classe in un lungo treno
per sempre lasciavo la mia terra
andavo al nord a cercar fortuna
eran di legno duro sedili cigolanti
a Milano a Torino mi chiamavan
terrone spaghetti e mandolino li
in Svizzera Germania Lussemburgo
pochi sorrisi poche amiche mani
di lavorar gran voglia sempre spesso
sottopagato e molte volte in nero
poi negli anni mi sono fatto onore
da migrante del Sud da italiano vero

Giuseppe Gianpaolo Casarini

Published in: on ottobre 19, 2015 at 07:09  Comments (7)  

Zoom

Abbracciami.
E poi restaci a lungo, fammi il verso
delle poiane quando si abbassano
respira.
Dentro la bocca mia
che ho una voglia disperata.
Ritornami le fragole al piatto, le tue mani
sotto questa camicia un po’ lisa, tocca tutto
ché vivo di centigradi e pelle
di paure
notizie e delicate carezze.
Dai, sorridi.
Hai il genio dell’amore nel volto, io un po’ meno
dentro il sudario di questo corpo
e ancora vivo
di slanci pressappoco precisi. Amo averti
da sempre come un seno da latte
una pianura, per stendermi e sentire i miracoli alla schiena.
Se vieni bene dentro le foto
lascia tutto
te ne farò duemila vestita, ed una sola
senza le bende e i piccoli ormeggi
senza niente, che possa ricordare la morte
i suoi violini, le campanelle della creazione
qualche cane
lontano mentre abbaia alle onde.
Stai vicina.

Massimo Botturi

Published in: on ottobre 19, 2015 at 07:04  Comments (5)