L’io è un noi scompagnato

in prima persona
è come imbattersi in se stessi
nelle proprie rovine
e non si fa poesia se non si è universali
con titoli accademici
conoscenza di fatti e gesti anonimi

non io (non ho trovato un soggettivo adatto)
nemmeno un eteronimo
e ho dovuto propendere per io
che se pure pensato come un tu
non ha cittadinanza letteraria
a fronte d’alti versi accreditati
i miei sono invisibili
anarchie da salotto

non avrei mai pensato di pensarmi
in questa identità nominativa
notificarmi quasi di nascosto
distanziarmi dai versi come un ladro
dei miei stessi vestiti

e vado ancora a piedi nelle stanze
_le rime sono facili_ ma ritornando a me
scrivo di quel che so
di quanto si presenta involontario
e senza darsi veramente peso
ha pure un nome

Cristina Bove

Published in: on ottobre 25, 2015 at 06:52  Comments (1)  

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One CommentLascia un commento

  1. io, tu.. un soggetto per paarlare generalmente.

    Questi versi in particolare mi piacciono molto:
    “non avrei mai pensato di pensarmi
    in questa identità nominativa
    notificarmi quasi di nascosto
    distanziarmi dai versi come un ladro
    dei miei stessi vestiti”
    .
    Cari daluti
    Giuseppe


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