La canzone che sento è sempre quella
la cantava un clochard nelle strade di Parigi
una melodia di organetto stonata
una voce roca, a volte silenziosa
dal tanto bere.
Con il suo carretto passeggiava
tendendo la mano
sperando nella generosità di qualche anima buona.
Continuo a sentire quella stessa canzone
il carillon avrà accompagnato le sue ultime ore.
Tendeva la mano
qualcuno la prese per fargli alzare lo sguardo
per fargli vedere che il cielo è azzurro
per tutti.
Maristella Angeli
Questa dolce poesia mostra la tua grande sensibilità nei confronti dei poveri. Mi piace molto la chiusa. “per fargli vedere che il cielo è azzurro
per tutti.”
Buona domenica sera
Giuseppe
Grazie Giuseppe!
Un caro saluto
Maristella
Una poesia malinconica oltre che musicale, ma sempre piena di speranza, anche quando sembra finita. Perché anche per un barbone, anche dopo la morte… il cielo è azzurro!
Quanta meravigliosa serenità interiore!
Sandro
Grazie, carissimo Sandro!
Un abbraccio
Maristella
Quoto Sandro, poesia piena di malinconica dolcezza, ma altresì la serenità di un cielo azzurro che è uguale per tutti gli esseri e che apre un universo di speranza.
Molto bella Maristella.
Alberto B.
Grazie, Alberto!
Spero che la speranza, possa rappresentare la forza interiore, che permetta di superare tante sofferenze.
Un caro saluto
Maristella
Ciao Maristella, caldi sensazioni in questa tua poesia, bella , Rosy
Grazie, Rosy!
Un caro saluto.
Maristella
Le “voci dei diversi” sono quelle che solo le anime veramente sensibili possono e vogliono ascoltare. Quella della protagonista è musica che diventa sempre più fioca mentre risuona forte la tua che incita alla speranza.
Composizione stupenda. complimenti,
Foglia
Grazie Foglia!
I poeti percepiscono ciò che non è dato ascoltare, ciò che nell’aria, si respira tramutandosi in energia, modulandosi in sentimenti ed emozioni forti.
Un caro saluto
Maristella