Tête d’homme

Io ho una testa, la fonte della vita,
e solo quella . . . vetta che fora
nell’azzurro.
.
E la mia vita, tra i picchi
superbi di basalto della mia mente,
è appesa a un filo.
.
Piccoli movimenti con il capo. Immobile
corpo sotto, senza sensazioni, rupe
e prato fiorito di smeraldo, nella sua parèsi,
giova come custode della mente:
.
solo il cervello, come ghiaccio, nevi immacolate,
nient’altro, in scleròsi combatto, coi computers,
per accostarmi vagamente agli altri.
.
E, in parte, ci riesco: agile salto del camoscio,
volo dell’aquila regina maestoso, vigile fischio
di marmotta, rauco grido del corvo, smagliante
volo del fagiano d’oro.
.
Effimera illusione della vita che passa,
per tutti.

Paolo Santangelo

Riflessi…nel mare

I raggi della luna
riflessi nel mare,
rubano le stelle
che costellano il cielo

Il vento soffia
col suo alito lieve,
e increspa le onde
con la spuma soave

La massa azzurra
va verso la spiaggia,
s’espande e s’infrange
contro la sabbia:
il gioco perpetuo
dei movimenti
m’incanta , per ore,
a guardar gli elementi

La natura è fantastica
nelle sue espressioni,
mi cattura e m’induce
a riflettere …
con meditazione

Ciro Germano

Published in: on novembre 5, 2011 at 07:05  Comments (5)  
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Il politico

 
Non è…per niente
trasandato,
anzi,
l’aspetto è ben curato
 
Ha il sorriso accattivante
con
gli occhi penetranti,
 
e
 
sul volto serio…
non ha battiti di ciglia
 
Ha i movimenti
ben dosati…
ed i gesti equilibrati
 
E’ compìto …
con i gomiti  appoggiati,
 
e
 
non parla
con toni altisonanti
 
E’ un giocatore di ramino…
 
ogni mossa all’occorrenza,
e senza alcuna espressione
sul viso… d’emozione
 
Ha in comune col serpente :
 
il sangue freddo , il veleno
e della pelle …il mutamento

Ciro Germano

Cosa copriva

Quando si tolse il cappotto
si vide bene ogni particolare
segni d’irriconoscimento li potremmo dire
non servono bottoni mormorò la donna

prima sfilò le maniche
era in piedi e guardava davanti
un moto si risolse nello specchio

ci si sforzava di distinguere
gigli in penombra
le passamanerie delle pareti

i movimenti cauti
si poteva cadere per un sibilo
o vorticare un attimo
dipendeva dal gesto volontario e dalle storie
che un ninnolo cinese riusciva a raccontare
forse un foulard turchese poteva ricoprire
non è detto
un altare per cerimonie mimiche

fu così che perdette prima il corpo
sotto non c’era niente, non domandate come
era rimasto solo un che d’argento, sembravano capelli
non fu mai confermato.

qualcuno espresse un desiderio
credendole perseidi cadute dallo sciame

Cristina Bove

Il limite d’esistere

Rasentare sponde d’ogni confine
m’è congeniale come sdrucciolare
fra i recinti pungenti
in cui si riduce chi mi odia,
ondulando movimenti suadenti
a lesionarmi graffiarmi la pelle
l’inconfessabile altro io
sul filo spinato delle sue barricate.
Almeno
accerchiassi il torto di respirare,
accetterei di non esistere.

Daniela Procida

Published in: on gennaio 5, 2010 at 07:41  Comments (4)  
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