Foibe

 
Carsici baratri profondi e scuri
Custodi involontari
Di abominevoli vergogne
E di voluti silenzi decennali
Di rei conoscitor d’ infamie
Da cancellar da la memoria
Or luce è fatta
Sui martiri negati
Vittime di infima sorta
Colpevoli innocenti
Negletti dalla storia
Come immondizia gettati
A morir vivi
In fondo al pozzo ammucchiati
Da ideali puzzolenti
Come lor carne putrefatta,
Qual è la differenza, deh!
Se mai sapete,
Tra un pozzo…e un forno ?!

Armando Bettozzi

Published in: on febbraio 10, 2010 at 07:18  Comments (6)  
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6 commentiLascia un commento

  1. Ho visto le foibe ,ho visto i forni e non voglio cercare differenza ,sono scempi dell’uomo- bestia e basta.Grazie Armando.Tinti

  2. Nuda e cruda com’è la realtà!bella!
    anileda

  3. Concordo con Tinti caro Armando non c’è alcuna differenza, sono soltanto atrocità scellerate del “mezzo uomo” preferisco chiamarlo così, ho troppo rispetto per le bestie-animali. Ciao carissimo e grazie per la condivisione, un caro saluto.
    Roberta

  4. l’orrore è lo stesso anche se cambiano le modalità,quello che sconcerta è il male che l’uomo può fare al suo simile.
    strano che siamo noi a ricordare questo eccidio,questa macchia scura nella storia del nostro paese e nelle scuole,almeno in quella delle mie figlie,nemmeno un accenno.
    maria

  5. io che parlo e scrivo d’amore, che vivo nell’amore da sempre, ora che lo ho scoperto così vivo ancora, e nuovo, e grande, e assoluto, mi chiedo come può l’essere chiamato umano fare scempio,così crudelmente, della vita altrui.
    ciao Armando.
    Marcello

  6. La crudeltà non conosce un fondo, la caduta è libera.
    Non conosce brucianti forni e gas letali, non conosce l’uomo, la vita.
    È l’uomo che la conosce, ma troppo spesso non la riconosce, lasciandola libera di scorrazzare, di uccidere. Mi unisco anche io al pensiero di Tinti: foibe, forni hanno la stessa mano grondante.
    Duri e amari versi, Armando.Bravo.
    Flavio


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