La stella più bella


Trema il cielo
un vento gelido
ha sottratto tutte le stelle
la stanza del cuore
risuona di pianto e dolore
Tino, il compagno di una vita
se ne è andato per sempre
verso l’ignoto viaggio
ad accompagnarlo
la stella più bella
l’amore della sua Tinti
e dei suoi figli
a stringerlo forte
a racchiuderlo per sempre
dentro il cuore.

Roberta Bagnoli

Published in: on gennaio 21, 2011 at 19:02  Comments (2)  
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Panem et circenses


Pioggia

stillicidio di idee di nubi

grigio per tutti, il mondo,

io

studio i démoni comprando ciondoli,

denari e spiccioli

recanti immagine dei dittatori

di turno  pluri-assassini:

milioni in croce di prigionieri

ridotti in schiavi

e combattenti nel Circo Grande

rosse le arene del loro sangue;

“il vulgo langue di povertà:

panem et circenses”.


Greve

la pioggia

per tutti, il mondo,

lordo di Capi che sono

immondi,

nero di più

diventa un bòlide

e cade

piombo.

Paolo Santangelo

Cercansi volontari per il 2011

Ho visto quest’annuncio
sul giornale
in una bacheca vignettistica.
C’era solo questo, nessun disegno
e sono stato male.

E’ la fine.
Si è persa la voglia
di guardare oltre il muro,
i denti a sorriso
come museo delle cere,
la mente a ritroso,
il futuro bruciato
in questo vuoto presente.

Alzeremo i calici
a brindare al passato
perché davanti

non si vede più niente.

Lorenzo Poggi

Published in: on gennaio 21, 2011 at 07:29  Comments (2)  
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La preghiera dell’ateo

LA ORACIÓN DEL ATEO

Oye mi ruego Tú, Dios que no existes,
y en tu nada recoge estas mis quejas,
Tú que a los pobres hombres nunca dejas
sin consuelo de engaño. No resistes

a nuestro ruego y nuestro anhelo vistes.
Cuando Tú de mi mente más te alejas,
más recuerdo las plácidas consejas
con que mi ama endulzóme noches tristes.

¡Qué grande eres, mi Dios! Eres tan grande
que no eres sino Idea; es muy angosta
la realidad por mucho que se expande

para abarcarte. Sufro yo a tu costa,
Dios no existente, pues si Tú existieras
existiría yo también de veras.

§

Ascolta il mio pregare Tu, Dio che non esisti

raccogli nel tuo nulla queste mie doglianze.

Tu che ai poveri uomini nulla consenti

senza consolazione di inganno. Non resisti

alla nostra supplica e di nostra brama ti adorni.

Quando più dalla mia mente ti allontani

più ricordo i placidi racconti

con cui mi addolcì le tristi notti l’amor mio.

Quanto sei grande mio Dio! Sei tanto grande

che non sei neppure Idea, e molto angusta

è la realtà per quanto a contenerti

la si espanda. Io soffro nel tuo costato

Dio inesistente, poiché se Tu esistessi

davvero esisterei pur io.

MIGUEL DE UNAMUNO  Y JUGO

Canzone dell’inverno

La mia visione è un fiore sepolto,
niente errore,
il tempo delle cose perfette ha il suo tributo
fatto di neve, ed erba infeltrita.
Così muovo
appena le maniglie d’oceano
per trovarti
piccola bolla d’aria più acerba.
Ti do baci.
Con presunzione e atti di fede,
ti do baci
sulle Venezie asciutte degli inguini,
do baci
spremuti come arance d’inverno,
sopra il nudo, che tieni come certi segreti
di nessuno.

Massimo Botturi

Al confine con l’anima

Quando
al vero specchio mi rifletterò
le mie gote avranno mille anni in meno.
Saranno lisce come antica seta e timide
si scanseranno – piano – per fare spazio
agli induriti occhi che avranno, loro sì,
gli anni che io avrò!

Aurelio Zucchi

Published in: on gennaio 21, 2011 at 06:57  Comments (3)  
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