Barena

Si innalzano stormi di uccelli
tra pozze d’acqua e isolotti stagnanti
spaventati da insoliti rumori
Spunta qualche fiore lungo lingue di terra
Territorio di nidificazione
stridenti acuti si odono nell’aria
e gracidare di rane nascoste tra l’erba
ai margini di acque stagnanti
dove qualche piccola barca galleggia
sonnolenta tra i pali che indicano la via

Gianna Faraon

…Uomo che parti

Uomo che parti
non vai mai solo.
Ti porti i sogni
per i sentieri,
ti porti i mondi
i segreti i respiri
le carezze gli ansimi
i capogiri…
la fame e la sete
ti porti in difesa
l’oscuro ed il chiaro,
il domani e lo ieri,
il dolce e l’amaro
dell’ora contesa…
la luce spenta
la luce accesa.

Uomo che parti,
comunque ti giri
ti tieni ti scuoti,
ti porti l’attesa
coi pieni e coi vuoti
: la morte lenta
la vita sospesa…

Uomo che parti
e non chiudi le porte,
sei come la chiocciola
: ti porti via la casa…
parti… ti porti.

Silvano Conti

Almeno chiedersi


Ci sono tombe in cielo fatte di fumo
tante hanno misure piccole
portano solo nomi illeggibili
sono però nel cuore delle stelle
conservano la cenere degli uomini
i loro corpi mutilati e offesi
madri svuotate di bambini a sangue
c’erano scarpe a tonnellate
fuori dai forni
occhiali una montagna
e ceste di capelli
prima d’essere fumo venivano spogliati
d’identità e di pelle
se ne fecero oggetti e paralumi:
chi scuoiava, conciava, a chi pareva logico
fare d’esseri umani suppellettili?
più delle sentinelle
dei cavalli di frisia
del gelo e della fame
li uccise chi
non vedeva orrore
in quei bambini denutriti
strappati dalle braccia delle madri
chi non provava pena
per i corpi indifesi nella neve
e che li raccoglieva
per gettarli nei forni e nelle fosse
quelli per cui la strage fu normale.
Di quelli ancora è pieno il mondo
brandiscono randelli
e vorrebbero forni da sfamare.

Cristina Bove

Difficile

“La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta”

ANNE FRANK

Published in: on gennaio 27, 2011 at 07:25  Lascia un commento  
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Olio su tela n.2

Oswiecim, sterminate
vedute polacche

Bocce rasate allineate,
gusci stuorlati albuminosi.
Smorfie o sorrisi?

Pennello sciacquato
in soluzione finale.
Fumo vitale
che arranca e fatica
s’aggrappa e si issa
e s’avvita nel vento.

Occhi vacui sul bianco
del manto di neve,
occhi persi nel gelo
del senno del mondo

Pennellate decise,
rasoiate precise.

Una tela che grida
di non scordare

…e una cornice
che cerco,
ma non riesco
a trovare

Flavio Zago

Fuga di morte

TODESFUGE

Schwarze Milch der Frühe wir trinken sie abends
wir trinken sie mittags und morgens wir trinken sie nachts
wir trinken und trinken
wir schaufeln ein Grab in den Lüften da liegt man nicht eng
Ein Mann wohnt im Haus der spielt mit den Schlangen der schreibt
der schreibt wenn es dunkelt nach Deutschland dein goldenes Haar Margarete
er schreibt es und tritt vor das Haus und es blitzen die Sterne er pfeift seine Rüden herbei
er pfeift seine Juden hervor läßt schaufeln ein Grab in der Erde
er befiehlt uns spielt auf nun zum Tanz

Schwarze Milch der Frühe wir trinken dich nachts
wir trinken dich morgens und mittags wir trinken dich abends
wir trinken und trinken
Ein Mann wohnt im Haus der spielt mit den Schlangen der schreibt
der schreibt wenn es dunkelt nach Deutschland dein goldenes Haar Margarete
Dein aschenes Haar Sulamith wir schaufeln ein Grab in den Lüften da liegt man nicht eng

Er ruft stecht tiefer ins Erdreich ihr einen ihr andern singet und spielt
er greift nach dem Eisen im Gurt er schwingts seine Augen sind blau
stecht tiefer die Spaten ihr einen ihr andern spielt weiter zum Tanz auf

Schwarze Milch der Frühe wir trinken dich nachts
wir trinken dich mittags und morgens wir trinken dich abends
wir trinken und trinken
ein Mann wohnt im Haus dein goldenes Haar Margarete
dein aschenes Haar Sulamith er spielt mit den Schlangen
Er ruft spielt süßer den Tod der Tod ist ein Meister aus Deutschland
er ruft streicht dunkler die Geigen dann steigt ihr als Rauch in die Luft
dann habt ihr ein Grab in den Wolken da liegt man nicht eng

Schwarze Milch der Frühe wir trinken dich nachts
wir trinken dich mittags der Tod ist ein Meister aus Deutschland
wir trinken dich abends und morgens wir trinken und trinken
der Tod ist ein Meister aus Deutschland sein Auge ist blau
er trifft dich mit bleierner Kugel er trifft dich genau
ein Mann wohnt im Haus dein goldenes Haar Margarete
er hetzt seine Rüden auf uns er schenkt uns ein Grab in der Luft
er spielt mit den Schlangen und träumet der Tod ist ein Meister aus Deutschland

dein goldenes Haar Margarete
dein aschenes Haar Sulamith

§

Nero latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza.

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti

Lui grida vangate più a fondo il terreno voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti

Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

PAUL CELAN