ultimi diluvi di una giovinezza
sparite leggerezze, occhi spezzati
come è fresca la giornata che nasce
vita mia che ti sfiorisci
senza saperlo e perdi ad una ad una
le voglie più stupide e gloriose
morire senza degenerare
sarebbe giusto e dolce
chiudere la bocca senza dire addio
allungarsi sul letto ed
essere già freddi e lontani
camminare via coi piedi
nelle scarpe di cartone
ma la dolcezza sbolle lentamente
si perde nei sentieri degli occhi
fa nidi sparsi fra i pensieri
le palpebre pesanti
si aprono ancora al mondo
e il gusto della vita
si insinua sotto la lingua.
DACIA MARAINI
Grazie Massimo, è sempre un immenso piacere leggere Alda Merini!
Saluti, Patrizia
Madornale lapsus. Chiedo venia a tutti. Dacia Maraini!!
Mi sotterro dalla vergogna, molto meglio….