XII° Trionfo: l’Appeso

 
Passaggio a livello
.
Ghigliottina di un volo,
decollato col fischio
del Capostazione.
La gola non scorda
quell’ultimo afflato,
le bustine di fiele
nel caffè del mattino.
.
Resta solo un nonnulla,
un rimpianto inghiottito
di chi senza dire
è già corso via.
.
E un’immagine muta
io e te, lungo il fiume
seduti sull’alba
intorno noi stessi,
a domandarci frammenti
di una vita ignorante,
che non sapeva
e che ancora non sa.
.
Ora in tasca ho trovato
un tuo sogno spezzato
che una notte distratta
devi avermi prestato.
Vedi, è un po’ stropicciato.
Senza me non vivrebbe.
Ma prima che perda
del tutto i colori,
ne seguo i contorni
di bizzarro aquilone,
mi lego al suo volo
e ti vengo a cercare;
e sarà il nuovo seme,
e sarà ancora il sogno
che tra le tue dita
riposerò.

Flavio Zago

After those Days

 
Strade senza traguardo
notti senza risveglio
canti di voci mute
stelle che fan sberleffi.
.
Luci senza chiarori
albe che san di fiele
tramonti allucinati
mari coprono terre.
.
Sfumano l’orizzonte
luci di rosso sangue
di soli neri aurore
i cuori opprimeranno.
.
Così noi camminiamo
smarrendo un mondo amico
che abbiamo violentato
 da cecità offuscati.
.
La luce spegneremo
sui nostri giorni tristi.
Vindice la natura
vi calerà il sipario.
.
Cercar nel pentimento
salvifico perdono
inutile speranza
a tempo ormai  finito.
 

Piero Colonna Romano

…Perugia

Di te dirò
sole e concrete trasparenze
: archi austeri
su scale infinite.

Di te dirò
con le fatiche
il solo canto del cuore
fra i vicoli angusti
e le smancerie.
E gli autobus stracolmi
di carne in scatola
le luci i lustrini
bocche piene di patate
convenevoli
sorrisi di routine
desideri esposti
su vetrine colorate.

Biscotti di miele
         apparenze salvate.

Di te dirò il fiele
Il look lo stile
le vuote sparse antiche memorie

Perugia
i piccioni
l’effimero
Il gel

Silvano Conti

Non mi baciare


(Come salvarsi la vita)

Non baciarmi, ti avverto,
ho contratto l’aviaria,
ho mille penne d’oca
tutte infitte nel cuore
Non baciarmi, sta attenta
sono immuno
deficiente
e ogni cuore che geme,
l’infilo nella penna.
Non baciarmi ti avviso
ho la peste suina,
ogni insaccato affettato
è per me carne finta
Non baciarmi, ti prego
sei malfatta come il male,
e zoppichi ed odori
e sai di fiele.
Sospendi il tuo bacio,
alito letale, attendi qui.
Ripasserò domani,
lo giuro. Ora, tempo.
Tempo,
devo andare a guarire.

Flavio Zago

Published in: on settembre 5, 2010 at 07:11  Comments (6)  
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