Estate che te ne vai

All’improvviso

ti allontani

In riverberi

e labbra

imbronciate

di begonia.

A passo greve

trascini

la veste sfilacciata

sulle sterpaglie

in cimiteri

di girasoli

e poi scompari

oltre le colline

riarse.

Nel vento

la tua treccia

è una fiamma

che si contorce

e versa cenere.

 

Graziella Cappelli

Published in: on ottobre 29, 2017 at 07:16  Comments (8)  

Il sabato del viaggio

le strade in cui ci siamo sparpagliati
e tante volte ritrovati e persi
tra vuoti e pieni: misure insufficienti a farci eterni
_l’altrove ha i suoi quadranti da scoprire_
il mito e la domenica a venire
le saghe degli eroi non hanno fine
mentre per noi
ch’è sempre la vigilia di partenza
ci sono avvertimenti sui confini
_non separate il cielo dalla terra_
tanto si arriva tutti a quel traguardo
straccioni o miliardari

e nell’attesa dissertiamo a vuoto
di valori celesti e trascendenti
dimenticando d’essere accerchiati
da tutti i mali dell’umanità
mosche cocchiere in groppa agli ippogrifi
galli e galline
in corsa per olimpi transitori
mentre finisce il mondo

Cristina Bove

Published in: on ottobre 29, 2017 at 07:16  Comments (2)  

Il giunco ingegnoso

LE JONC INGÈNIEUX

J’entends la pluie même quand ce n’est pas la pluie
Mais la nuit;
Je jouis de l’aube même quand ce n’est pas l’aube
Mais la blancheur de ma pulpe au niveau de la vase.
La bouche d’un enfant me froisse avec ses dents.
Amour des eaux silencieuses!

A l’aubépine le rossignol,
A moi le jeux fascinants.

§

Odo la pioggia anche quando la pioggia non è
Ma la notte;
Godo dell’alba anche quando l’alba non è
Ma il biancore della mia polpa sul fondo di melma.
La bocca d’un bimbo mi può ferire con i suoi denti.
Amore delle silenziose acque!

Al biancospino l’usignolo,
A me i giochi incantati.

RENÉ CHAR

Published in: on ottobre 28, 2017 at 07:43  Comments (2)  

E se domani

Smettessi d’impazzire

E le follie bruciare nel camino

E cucinare un riso amaro
servirlo da giullare
facendo giochi di prestigio

E infine ……. pensare

E se domani rapissi il tuo sguardo
per un istante solo
e versarci il mio passato

Pierluigi Ciolini

Published in: on ottobre 28, 2017 at 07:40  Comments (3)  

La luce dentro

La luce dell’aurora splende ancora

il cuore esulta a luccicanti gemme,

la primavera sfoggia i suoi colori,

come diamanti veste prati e fiori.

 

Vedendoti sull’uscio spettinata

indossare il profumo della notte,

vestita sol di pelle immacolata,

il cuore mio esplose dentro al petto.

 

Capelli color grano il vento insidia

scompiglia la tua chioma sulla fronte,

scalza ti doni al cielo irriverente,

vestita della luce nel mattino.

 

Carnose labbra tue che come rose

son destinate alle carezze d’ape,

luce splendente in cuore innamorato,

negli occhi miei il paradiso è dentro.

 

Luce che esalti il buio nella notte

solo dell’ombra ancor non sei il padrone,

indifferente all’uomo col bastone,

che vede con gli occhi del suo cane.

 

Madre che il figlio tuo allatti in grembo

l’accarezzi con delicata mano,

di vellutata rosa profumato,

luce di vita in corpo appena nato.

 

Luce sottile in povera dimora

accende il cuore in vecchi innamorati,

accanto al fuoco mille braci spente,

attendono la notte e nuova luna.

 

Tutto è luce e intorno si riflette

canto d’usignolo a fresca fonte,

il sole che si staglia all’infinito,

negli occhi di una madre sorridente.

 

In queste poche rime il dolce canto

per chi possiede il paradiso dentro,

è vita nella goccia il firmamento,

e luce rinnovata di speranza.

 

Raffaele Saba

Published in: on ottobre 28, 2017 at 07:32  Comments (3)  

Il grande platano

Cammino e ti incontro
un fusto possente
rami infiniti
rompono il cielo serale
foglie d’argento
sfiorate dal vento
parlano di te
una vita secolare
a osservare gesti indifferenti
umani passi ti incontrano per caso
sei muto
note di silenzio rompono il rumore
non lo senti
il rumore inutile
di una folla informe…

Antonietta Ursitti

Published in: on ottobre 28, 2017 at 07:31  Comments (2)  

La Georgia in sogno

La Georgia in sogno– ecco la  felicità!
E  verso il mattino così nitida
è la dolcezza dell’uva,
ispirate sono  le labbra.
Non è questo che rimpiango,
nulla io desidero –
nella dorata Svetitskhoveli
accendo un umile candela.
Alle piccole pietre di Mtskheta
Rendo lode e onore.
Mio Dio, fa che sia così come
adesso nei secoli dei secoli.
Fa che sempre  a me siano note
e che mi ammalino
della nazione natia la dolcezza,
della nazione straniera la tenerezza.

BELLA ACHATOVNA ACHMADULINA

Published in: on ottobre 27, 2017 at 07:35  Comments (1)  

Adesso che

Adesso che il buio

ha ricoperto

queste foglie d’anemoni

sento l’avvicinarsi

di un’altra alba

da ridipingere

 

Nei solchi stropicciati

di una terra arida

un cardellino

pigola

al sole…

ma è solo

 

Gavino Puggioni

Published in: on ottobre 27, 2017 at 07:23  Comments (1)  

Giappone

Himiko sa, muore e sa amare
sorride al Sole e alla sua Terra sale
figlia colpita al cuore
da Samurai che nasce dall’onore
migrazioni infinite finite con il male
risvegliàta nella luce dalle scosse dei suoi Kami
atomi e isole nel mare
Himiko scompare con l’Anima tra le mani.

Enrico Tartagni

Published in: on ottobre 27, 2017 at 07:00  Comments (1)  

Eppure

M’invade la rabbia

ogni giorno

nel vedere l’ingiusto

ancor di più

l’indifferenza all’ingiustizia

e sento la rassegnazione

l’amarezza

prendere il posto

all’antica fiducia

eppure

ti accompagnerò al mondo

tenendo una mano

ogni giorno più grande

perché ci sarà sempre

un tramonto da guardare

e un’alba da attendere

e una donna da seguire

e

ci saranno lacrime

e la voglia di arrendersi

ma imparerai

da solo, all’improvviso

a proteggere la scintilla

tenere acceso il sogno

fino al momento in cui

anche solo un attimo

potrai dire

sono arrivato.

 

Gian Luca Sechi

Published in: on ottobre 27, 2017 at 06:52  Comments (1)