La mia versione
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Sono stata al mercato dei desideri
passeggiando in un brulichio
di persone, profumi, oggetti
giochi: una bicicletta in miniatura
che girava su se stessa.
sono stata al mercato dei desideri
senza comprare alcuna cosa,
niente tacchi a spillo
niente giochi per bambini
niente profumi.
ho palpato l’impercettibile
l’assoluta solitudine di ognuno
il riflesso di questo momento:
paura/sfiducia – fiducia/paura.
sono stata al mercato dei desideri
per cercare una verità intera
ma la fiducia non si compra, si respira
la fiducia è come la poesia.
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Poesia in bici
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Ode all’Ersilia
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Villici del contado udite udite, e in grande vena gozzovigliate allegri qui stasera! Ne scorreranno fiumi di acqua vera e fiori imbandiranno il desco antico, e approvvigionamenti in quantità! Siam qui per festeggiare una Pulzella che giunta al bel traguardo dei Settanta ci volle avere tutti quanti assieme: in alto Lei fa viaggi entusiasmanti, i sogni non le mancano, la dritta! Squasimodèi Lei fa insistentemente, soffre di voglia d’Africa e dintorni, sogna tornare a Cuba e forse in Cile, ed anche un po’ in Australia o giù di lì! Lei l’India non disdegna od il Giappone, l’Irlanda e anche la Scozia tutte insieme, di Magellan lo stretto passerebbe da un guru in Pakistan si sederebbe. Gli Stati Uniti ha già ben visitato e chièsele là il desso una volta: “Vuoi esser la mia sposa americana?” Ma Lei mi rifiutò ed è d’allor che il maschio suo fetente che son io, non sa più accontentarla poffarbacco! Potrei pure indossare un colbacco, od anche un cappellaccio da cow boy, e andarmene ignudo in via Rizzoli in bicicletta in pieno mezzogiorno, poi scendere al C’entro della Camst dove ingoiar gli gnocchi ai tre formaggi fatti da chef che sguàzzan nei paraggi! Ma ormai ciò non risulta sufficiente, ormai non la si tiene proprio più, neppure a starle insieme a tu per tu: diceva sempre sì, ma ora no! E allora? Sto poetastro fratto e assai distratto si è rifugiato nella poesia! E Lei va nell’armadio dei misteri dove ci scova sempre strane cose da farsi mutandini con le rose, foulard e camicette sinforose, golfini uniti ad altri bei fru fru! Poi quando con le bimbe amiche sue si trovano ci ci per chiacchierare di cotte e pur di crude in quantità maligne se le contano sfrenate! Siam qui con zia Velleda tutta in ghingheri, poi Giorgio, Sara e Bruna ch’è la cocca, ed il nipote Vanes robustone! Da viale Roma c’è Riccardo e Luisa, e poi Menghini Umberto con Valeria; giù da Pianoro Mauro con la Meri, e dalla Cirenaica è giunto Fabio con mami e papi Sara e il bel Gaetano! Col piccolo Del Grande e la sua Emilia, a chiudere sto gruppo ci son io Sandro presente sempre al Suo comando! Che c’è da dire adesso non lo so, a Ersilia intensa vita e folle amore, ti batta forte il cuore e le tue dita amiche sian di anelli brillantati! Ti pendano dai lobuli orecchini e l’onda delle meche sia sempre viva, al collo tuo scintillino collane e un po’ di ombretto e fard ti dian colore, sian belle per la vita le tue ore: questo per Te desidero augurare! Poi prendo su il bicchiere là per là ed urlo ip ip ip, urrà ed urrà!
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La bicicletta rubata
Pedalavi capelli al vento
sotto il sole di maggio.
Mi venivi a trovare in bicicletta.
Un pomeriggio te la rubarono.
Nemesi! Tu mi avevi
rubato il cuore.
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La bella vita
La pigna dei giornali da aprire
il gatto
l’acqua
sul marciapiede letto di fiume.
E poi il sagrato
ancora molle delle nottate là passate.
Gli amori nati e quelli finiti
la tua bici, il bar col bigliardino
e le bibite
i miei anni
che ancora si faceva un bel ridere.
Vorrei
semplicemente il poco ch’è tutto
e ancora, qui
discutere alla tavola d’amici
come dio, con il suo apostolato in un quadro.
Stare giù
fino alla cler sul banco del pesce
e avere te
dalla ringhiera in cerca di me
aperta un po’, sul davanzale
ed oltre il dicibile
così.
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