L’ultima luna
Come acqua
(classificata al 3° posto al Concorso “ Il Saggio” di Eboli, 2011)
Egregi signori…
La grandezza dell’amore
“La grandezza dell’amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi”
ELIAS CANETTI
Da donna a donna
Non basta un giorno per lavare onta e macchie di stupro nell’anima non basta ma bisogna pur iniziare a dire o se preferite a urlare: “Basta sono solo una persona ed ho gli stessi diritti che hai tu, uomo, quindi posso dire no posso diventare primo ministro posso farlo e continuare ad essere moglie, madre, manager, attrice, operaia, insegnante, pure precaria senza dover dimostrare a nessuno che la mia gonna vale meno dei tuoi pantaloni, senza dover alzarla o toglierla per fare carriera. E se tu un giorno capirai che a niente serve la tua stupida paura che a niente servono botte o costrizioni o super regali in contanti per comprarmi per “legittimare” la tua sporca supremazia capirai che la tua spada eretta e violenta è solo vile e blasfema serve solo a renderti simile ad una bestia, che poi se guardi ed usi il cervello la natura insegna ed apprende che l’arte d’amare è soprattutto donna e donna vuol dire: vita e rispetto.
E’ già Natale?
ÊL BÈLE NADÈL?
S’as conta i mîs e i dé chi en vulè ban l’é Nadèl –
s’a vdî tótti äl lûs ch’inbarbájan al vî Indipandànza, Rizzoli, al Dåu Tårr e l’âlbar là dnanz al Pudstè sé, lé Nadèl –
se i ûc di fangén i sbarlûsen lé dnanz al vedrénni ed zuglén lusént pió dal såul a meżdé, t’at n’acôrż cl’ è Nadèl. –
Mo se t’ guèrd tanti fâz furastîri ch’i n’an da magnèr e gnanc ónna cûerta pr’an żlèr e murîr da par sé com un can dåpp avair lavurè com un móll par mandèr ai sô fiû un pèz ed pan êl Nadèl? –
Par chi żuven in vatta ai bastión a svintlèr i strisón di dirétt par na scôla pió gióssta, un lavurîr e pr’avrîr äli urácc a chi sgnûr chi fän cånt d’an sintîr Êl Nadèl? –
Par chi ragazû adruvè in infêren sänza speranza che invêzi d un balån i an un bazooka e i n’an gnanc al dirétt a onna cusïanza êl Nadèl? – E pr i vcétt pensionè che a fén dal mais an’i avanza al fantèsma d’un bajòc par cumprèrs un decoder sé, al srà Nadèl, mo i arän pôc da gôder!
§
Se si contano mesi e giorni ormai volati ebbene è Natale –se vedete le luci che abbagliano le vie Indipendenza, Rizzoli, le Due Torri e l’albero davanti al Podestà sì, è Natale – se gli occhi dei piccoli luccicano davanti ai negozi di giochi brillanti più del sole a mezzogiorno, ti accorgi che è Natale. – Ma se guardi tanti visi stranieri che non han da mangiare senza una coperta per non gelare e morire da solo come un cane dopo aver lavorato come mulo per mandare ai figli un pezzo di pane è Natale? – Per quei giovani sui monumenti a sventolar gli striscioni dei diritti per ‘na scuola più giusta, un lavoro e per aprire le orecchie a quei signori che fingono di non sentire E’ Natale? – Per quei bimbi abusati in inferni senza speranza che al posto di un pallone hanno un bazooka senza avere diritto a una coscienza è Natale? – Infine per i vecchi pensionati costretti a fine mese a rimanere senza un soldo per comprarsi un decoder sì, sarà Natale, ma han poco da godere!
Non è nel cuore
La prima volta che ho fatto l’amore
non è stato un granchè’ divertente
ero teso ero spaventato
era un momento troppo importante
da troppo tempo l’aspettavo
e ora che era arrivato
non era come nelle canzoni
mi avevano imbrogliato…
Ma l’amore
non è nel cuore,
ma è riconoscersi dall’odore.
E non può esistere l’affetto
senza un minimo di rispetto
e siccome non si può farne senza
devi avere un po’ di pazienza
perchè l’amore è vivere insieme
l’amore è si volersi bene
ma l’amore è fatto di gioia
ma anche di noia.
E dopo un po’ mi sono rilassato
e con l’andar del tempo
ho anche imparato
che non serve esser sempre perfetti
che di te amo anche i difetti
che mi piace svegliarmi
la mattina al tuo fianco
che di fare l’amore con te
non mi stanco
che ci vuole anche del tempo
ma lo scopo è conoscersi dentro.
E l’amore
non è nel cuore
ma è riconoscersi dall’odore.
E non può esistere l’affetto
senza un minimo di rispetto
e siccome non si può farne senza
devi avere un po’ di pazienza
perche’ l’amore è vivere insieme
l’amore è si volersi bene
ma l’amore è fatto di gioia
ma anche di noia.
Oggi ho litigato con la Elia
Si parlava di diritti e di doveri
Ma se ci penso nella nostra storia
fatti i conti, in fondo, siamo pari.
EUGENIO FINARDI
FIORI D’AMORE
Sull’impulso della cronaca di questi ultimi giorni la nostra cara Roberta ci invita ad una riflessione, che vorremmo condividere con tutti i nostri amici. I diritti elementari alla giustizia, all’uguaglianza, alla parità tra i sessi, lo stesso diritto alla ricerca della verità, tutti questi che per noi sono valori scontati e indiscutibili, non appartengono a tutte le società e a tutti i luoghi della terra. Ci sono paesi, e l’Iran è tra questi, dove ogni verità è un grido inascoltato, e ad ogni diritto negato si contrappone il nostro dovere di denuncia e di indignazione. Un luogo della terra dove la libertà è ancora una vuota parola, e dove le parole sono pietre, e purtroppo non si tratta di una metafora.
Ore incerte e dolenti cuori ed occhi sospesi ad implorare che siano fiori d’amore a scendere dal cielo e non pietre d’odio a straziare la vita di una giovane donna iraniana marchiata d’adulterio e condannata alla morte. Quando la religione diventa ossessione e assurdo fanatismo la vita perde valore il sole acceso d’arcobaleno non ha tempo per sorgere sono solo mani spente mani senza cuore che si ergeranno giudici crudeli a scagliare macigni di morte resteranno segni sul selciato indelebili semi nocivi d’odio e intolleranza conficcati e rivolti contro gli stessi aguzzini.
Roberta Bagnoli
a Sakineh Mohammadi Ashtiani