Stella

stellanatale3

Buon Natale !

Stelle luminose
costellazioni dipinte
da mani sapienti
che il cielo
decorano

polvere magica
ho gettato nell’aria
spruzzi di magia
regalo al vento

una cometa segreta
sul comodino accanto al letto
una sorpresa attesa
un sospiro
illumina la notte

Maristella Angeli

      (da “Il mondo sottosopra”Rupe Mutevole Edizione 2010)

Published in: on dicembre 24, 2011 at 07:51  Comments (10)  
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Il bicchiere sul comodino

 
Ti ho messo il bicchiere sul comodino
vale quanto un gesto un bacio o un livido furente sulla faccia
vi ho versato l’acqua fresca per la sete della notte
che ti riporti salva fino al mattino
bollirei il latte in un vetro fumè marchiato di murano
pur di far cosa che ti piaccia
la rabbia le mosse i concetti smossi
lunghi quanto tanti giorni sparsi
come battiti degli occhi come i pensieri sul da farsi
saranno come l’urlo primitivo sfinito dai primi amplessi
poi saranno le cose frugate nel buio senza vedere con la mano
come la Luna un viaggio sulle stelle e i nostri sogni
almeno in una pace apparente senza dossi
almeno sotto a questi coppi già dismessi
per…per quel che vale dissetarsi e fare a botte
con un po’ d’acqua nel bicchiere…

Enrico Tartagni

Chiusi gli occhi

Ecco ho chiuso gli occhi
e spenta la luce all’étagère delle mie acque in stanca.
Senza sapere perchè ho chiuso anche il cassetto al comodino,
senza sapere perchè,
perchè dentro non c’è niente,
dentro neppure un pensiero
una piccola lettera d’amore
dimenticato tutto in altre penombre.
Ecco sono rimasto al buio
ad occhi chiusi
senza sapere perchè.

Enrico Tartagni

Published in: on giugno 27, 2011 at 07:19  Comments (4)  
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Il libro di Biancaneve sul comodino

Il libro di Biancaneve sul comodino
attorno altre storie altre fiabe
l’asciugamano aranciato di hennè
sulla scrivania la carta da acquerello
e colori e pennelli e una giraffa
rosa nel posacenere
chissà che penserà la cameriera quando
verrà per rifare la stanza
che sia la camera di una bambina e che
avrà fatto con questa salvietta?
mi tingo e spargo attorno le tinte
per fare mio il mondo e rispecchiarmi
ricercare i colori che ho dentro
l’eco che riverbera nella solitudine
di presenze che vorrei per sempre
e fingo che questa impronta di capelli
sul cotone bianco
o la traccia colorata che la mente fa
sul foglio sia la vita
e perdo la vita e gli altri che sono
fuori dalla mia stanza
ma è per loro che dipingo per chiedere
poi che ne pensi cioè
ecco vedi chi sono ti piaccio?
mi conosci lì, mi vedi, mi capisci?
e le fiabe questi libri sono un sogno
che ritorna di quando volevo un mestiere
e non mi affidavo al caso e allora era
l’illustratrice per bambini per bambini
e infantile lascio impronte tracce di me
io sono perchè segno
vedi quella sono io
ma io dove sono
e tu dove sei?

azzurrabianca

Stella

Stelle luminose
costellazioni dipinte
da mani sapienti
che il cielo
decorano

polvere magica
ho gettato nell’aria
spruzzi di magia
regalo al vento

una cometa segreta
sul comodino accanto al letto
una sorpresa attesa
un sospiro
illumina la notte

Maristella Angeli

Published in: on dicembre 30, 2010 at 06:53  Comments (8)  
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Venezia

Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare,
la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia, la vende ai turisti,
che cercano in mezzo alla gente l’ Europa o l’ Oriente,
che guardano alzarsi alla sera il fumo – o la rabbia – di Porto Marghera…

Stefania era bella, Stefania non stava mai male,
è morta di parto gridando in un letto sudato d’ un grande ospedale;
aveva vent’ anni, un marito, e l’ anello nel dito:
mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro inciampava nei denti…

Venezia è un’ albergo, San Marco è senz’ altro anche il nome di una pizzeria,
la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra.
Stefania d’ estate giocava con me nelle vuote domeniche d’ ozio.
Mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio.

Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare,
però non ti puoi risvegliare con l’ acqua alla gola, e un dolore a livello del mare:
il Doge ha cambiato di casa e per mille finestre
c’è solo il vagito di un bimbo che è nato, c’è solo la sirena di Mestre…

Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa:
Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino.
Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male
vederla morire ammazzata, morire da sola, in un grande ospedale…

Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità:
del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega!
Stefania è un bambino, comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino:
può darsi che un giorno saremo contenti di esserne solo lontani parenti…

FRANCESCO GUCCINI

Anni


Quanti saranno ancora i giorni felici?
Saranno cento i nostri prossimi viaggi
o mille i libri i sogni e gli errori
e  quante le notti insonni di lacrime e bugie?
E’ strano questo bagaglio
che ci portiamo sul nostro cammino
Più viene meno e più pesa
il fardello ingombrante degli anni
Ma tu non devi temerli
questi anni veloci che il tempo ha rubato
Sono bolle cullate dal vento
dalla forma impalpabile e lieve
che hai riempito di sogni a colori
Sono lunghi giri di giostra
che ogni cuore bambino
non vorrebbe fermare
Sono ali robuste e leggere
che affrontano libere i cieli
cercando la sfida e l’ignoto
Sono questi gli anni che porti
e che vedo dal mio nascondiglio
Mi stanno passando davanti
ma io non li posso toccare
e passo il mio tempo a sognare
i tramonti che non ho vissuto
e le albe che non vedrò mai
Sono margherite di giorno sbocciate
che si chiudono al calar della notte
i miei desideri ormai vani
come libri proibiti e mai letti
che tengo sul mio comodino
Sta lì dentro su pagine stinte
quella storia irreale e preziosa
che compagna sarà dei miei anni
Ma tu non devi temerli
questi anni lenti che il tempo ti dona
tu che ancora cammini sull’erba
e indossando la tua giovinezza
con te porti anche la mia

Fabio Sangiorgio